Punizioni e angoli, armi scariche della Roma di Garcia

26.09.2015 09:45 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Punizioni e angoli, armi scariche della Roma di Garcia
Vocegiallorossa.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Una delle critiche più feroci avanzate verso la terza Roma di Rudi Garcia riguarda la gestione dei calci piazzati indiretti, una risorsa importante spesso sprecata dai giallorossi nonostante la presenza di giocatori di statura come Edin Dzeko, arrivato nella Capitale anche per migliorare la squadra sul piano del gioco aereo. Contro la Sampdoria, la Roma ha avuto a disposizione ben diciassette calci d’angolo, riuscendo a essere pericolosa solamente in un caso, nel primo tempo con il tiro di Nainggolan fuori bersaglio dopo un mancato rinvio della difesa blucerchiata.

Il dato generale parla di 20 gol arrivati dagli sviluppi di un calcio piazzato non battuto verso la porta nelle 98 partite della Roma con Rudi Garcia in panchina. Va però effettuato un distinguo: se si considerano solamente i gol realizzati con un colpo volante (di testa, ma anche di piede) partendo da un corner o da una punizione, il numero si riduce a 13. 5 reti sono state segnate battendo il piazzato rasoterra e costruendo un’azione più o meno manovrata, mentre in questa stagione le due arrivate da un calcio piazzato possono essere considerate quasi solo a livello formale: Dzeko in Roma-Juventus ha approfittato di un’azione avviata da una punizione battuta velocemente da Pjanic, mentre Mohamed Salah ha colpito contro il Sassuolo raccogliendo una respinta da un corner. Stringendo ancora più il dato, in tre delle sopraccitate 13 occasioni si è resa necessaria un’ulteriore sponda per liberare alla conclusione vincente il marcatore. Risultato: solamente 10 volte in 762 giorni di gestione Garcia si è riusciti a battere un piazzato che raggiungesse direttamente il colpitore designato in modo vincente.

E ancora: quattro colpi vincenti li ha tirati fuori Mehdi Benatia, che oggi gioca nel Bayern Monaco, altri quattro sono firmati da Mattia Destro, attaccante del Bologna, uno a testa per Taddei, Astori, Ljajic e Yanga-Mbiwa, che vestono altre maglie, Balzaretti, che della Roma oggi è solo un dirigente, e Strootman, in infermeria. Dei marcatori “piazzati” della prima stagione di Garcia, oltre all’olandese, è sopravvissuto solo Gervinho (a segno al Bentegodi contro l’Hellas, ma con un’azione personale), della seconda solo De Rossi (a segno contro il Cesena) e Keita (in gol contro Juventus e Fiorentina). Oltre ai centimetri, servono movimenti e schemi: tante volte un calcio d’angolo battuto a regola d’arte può salvare una squadra da una situazione difficile, rinunciare a quest’arma sarebbe un handicap troppo pesante per chi vuole lottare al vertice.