Polveri bagnate in attacco: scatta l'allarme (giallo)rosso

23.03.2021 17:08 di  Danilo Budite  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Danilo Budite
Polveri bagnate in attacco: scatta l'allarme (giallo)rosso
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La stagione della Roma sta vivendo una brusca frenata, quantomeno in campionato. Se in Europa il cammino procede spedito, nella corsa a un posto per la prossima Champions i giallorossi stanno accumulando un ritardo significativo. La situazione è precipitata negli ultimi turni, con i capitolini che sono scivolati al sesto posto, a cinque lunghezze di distanza da Juventus e Atalanta e a tre dal Napoli, con partenopei e bianconeri che devono recuperare ancora lo scontro diretto.

Tra le varie problematiche emerse negli ultimi tempi, che hanno frenato la rincorsa Champions della Roma, c'è l'improvviso blocco della produzione offensiva. Negli ultimi 6 turni di campionato i giallorossi hanno raccolto appena 7 punti, perdendo contro Milan, Parma e Napoli. Il dato che emerge è quello dei soli 4 gol segnati nelle suddette sei partite. Un bottino a dir poco misero che testimonia una preoccupante inversione di trend rispetto al passato. Prima di queste 6 sfide, la Roma aveva segnato 47 gol in 22 partite, più di due reti a match. Negli ultimi 6 turni la media è scesa a 0,6. Sono diversi i motivi di quest'improvviso calo offensivo.

ASSENZE PESANTI - Innanzitutto le assenze. Prima quella di Jordan Veretout, infortunatosi nel match di Firenze dello scorso 3 marzo. Da lì il francese ha saltato le sfide contro Genoa, Parma e Benevento, in cui la Roma ha segnato un solo gol. Poi quella di Mkhitaryan, fermatosi nel match d'andata degli ottavi di finale di Europa League contro lo Shakhtar dell'11 marzo. L'armeno ha saltato Parma e Napoli, due match in cui la Roma non è riuscita a segnare.

I dati sono evidenti. Con Mkhitaryan e Veretout sono usciti dal campo complessivamente 19 gol in questo campionato di Serie A: 10 del francese e 9 dell'armeno. Mancano quindi i due giocatori che, insieme a Borja Mayoral, hanno segnato di più complessivamente in questa stagione, ma le loro assenze hanno comportato anche altri problemi. Innanzitutto l'assenza di due leader, che magari avrebbero potuto farsi sentire nel match contro il Napoli. Poi la mancanza di due pedine fondamentali tal punto di vista tattico, con Fonseca che ha dovuto reinventare la propria Roma senza i due. Se l'armeno sembra, almeno sulla carta, più sostituibile, il francese è un vero e proprio pezzo unico nella rosa giallorossa.

L'assenza dell'ex Fiorentina ha portato anche in alcuni frangenti all'abbasamento di Lorenzo Pellegrini, togliendo ancora più risorse lì davanti. Senza Mkhitaryan è calato anche il rendimento di Spinazzola, micidiale in simbiosi con l'armeno. Le assenze dei due giocatori hanno un peso specifico anche al di là delle due singole mancanze. La Roma ha perso dunque contemporaneamente due delle pedine più importanti del proprio scacchiere, non trovando per di più risposte adeguate in chi è stato chiamato a sostituirli.

LA MANCANZA DEL BOMBER - Un altro problema emerso con forza negli ultimi tempi, anche se presente come uno spettro minaccioso per tutto l'anno, è quello di un centravanti che garantisca un certo numero di gol. La stagione di Dzeko è stata a dir poco travagliata: le valigie pronte sia a settembre che a gennaio, la lite con Fonseca e in aggiunta i problemi fisici degli ultimi tempi. Borja Mayoral ha fatto meglio del previsto probabilmente, ma ha dato il massimo partendo dalle retrovie, come riserva. Quando ha sentito su di sé il peso dell'attacco il suo rendimento si è abbassato, eventualità comprensibile considerando che si tratta di un attaccante di 23 anni alla sua prima stagione in Serie A.

La Roma non ha in rosa quell'attaccante da venti gol che, anche nelle giornate più opache, riesce magari a sfruttare una mezza palla per fare gol. Se scorriamo la classifica dei calciatori che tirano maggiormente in porta in campionato, il primo giallorosso che si incontra è Mkhitaryan, sedicesimo con trenta tiri. Dzeko ne ha fatti 26 ed è il diciannovesimo giocatore che tira di più in Serie A. Insomma la Roma non ha un bomber, è un dato di fatto che, nelle ultime uscite, è balzato ancora di più agli occhi.

RENDIMENTO DELUDENTE - Infine, come detto, stanno mancando le alternative in attacco. Fuori Mkhitaryan, con Pellegrini spesso arretrato a centrocampo, l'uomo in più sulla trequarti poteva e doveva essere Pedro. Lo spagnolo però sembra entrato in un vortice di smarrimento, è una pallida copia del giocatore visto a inizio campionato. Dopo il gol al ritorno in campionato all'Udinese, l'ex Barcellona si è fatto notare più per errori grossolani e per il battibecco con Fonseca, salvo qualche lampo come l'assist a Pellegrini contro lo Shakhtar. Ci si aspetta decisamente di più da lui.

Discorso simile per Carles Perez, che alterna buone giocate a passaggi a vuoto, ma non riesce a trovare continuità e incisività. Le giocate ci sono, e spesso Perez le mette in mostra, ma molte volte il giocatore sbaglia le scelte più che le giocate, dimostrando di avere difficoltà nella selezione della giocata migliore.

Giudizio sospeso per El Shaarawy, che ha dalla sua l'alibi di non essere ancora nella condizione migliore. La voglia del Faraone è tanta, le giocate ci sono, ma serve la forma adeguata perché spesso l'ex Milan è apparso poco lucido, soprattutto nei match in cui è partito dal primo minuto. Purtroppo, in un momento così cruciale della stagione, non c'è troppo tempo da perdere e quindi il Faraone dovrà tornare il prima possibile al top per dare finalmente il contributo di cui è capace.