Pjanic, Roma e le sue mille contraddizioni: ieri traditore, oggi fenomeno
Che strana la vita, che strano il calcio. Tornando indietro nel tempo, al ritiro di Riscone, tornano in mente le parole, i gesti e le facce di quel momento: Miralem Pjanic era l'uomo, il calciatore, fondamentalmente un traditore, da mandare via. Il 26 maggio era appena passato, i complimenti al connazionale Lulic (poi smentiti) non erano andati giù - forse giustamente - alla gente romanista. Una situazione frutto di due anni frustranti culminati con la finale di Coppa Italia, vero spartiacque di questa Roma americana.
RILANCIO - Rudi Garcia, appena arrivato nella Capitale, è stato chiaro: vendete tutti ma non Miralem. Il tecnico francese ha da subito puntato sul talento bosniaco, mettendolo - di fatto - al centro del progetto romanista. E Pjanic è rimasto in giallorosso, scrollandosi di dosso tutta l'amarezza per le due stagioni precedenti non giocate all'altezza della sua fama e della sua classe. Un po' per colpa sua, un po' per i tecnici che non sono riusciti a valorizzarlo. Oggi eccolo qui, dopo una doppietta decisiva alla maggiore candidata allo scudetto (dopo la Juventus), il Napoli, e con un primato sulle spalle da far invidia alle migliori d'Europa, Barcellona e Bayern Monaco comprese. Non solo: è riuscito a portare la sua Bosnia al Mondiale brasiliano, l'obiettivo di una vita.
CONSAPEVOLEZZA - “La doppietta? Non voglio mettermi in evidenza, la squadra ha fatto una grande partita. Abbiamo saputo soffrire contro una grande squadra, vinto e anche meritato. Tifosi entusiasti? È normale essere euforici, ma noi pensiamo alla prossima partita. Il mister ha una rosa di 20 giocatori di buon livello, possiamo andare lontano". Parole che sanno di convinzione nei propri mezzi e - soprattutto - in quelli della squadra. Oggi i titoli saranno tutti per lui, con buona pace di chi, approfittando dell'estate travagliata vissuta da tutta la tifoseria giallorossa, ha sperato di poter allontanare un talento così puro e cristallino da Roma. Ritenta, sarai più fortunato.