Mourinho alla Roma, un anno fa l’annuncio che ha scosso la Capitale: il racconto del primo anno mourinhano
Il 4 maggio 2021 non è stato un giorno come tutti gli altri per i tifosi romanisti. Stupore, adrenalina, entusiasmo e incredulità hanno contagiato Roma nel giro di cinque minuti a partire da un semplice comunicato ufficiale del club giallorosso: “L’AS Roma è lieta di annunciare che José Mourinho sarà il nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra a partire dalla stagione 2021-22”. Semplice sì, ma allo stesso tempo incredibile ed elettrizzante: uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio sarebbe arrivato nella sponda giallorossa della Capitale, dove un trofeo manca dal lontano 2008.
Neanche una settimana prima – il 29 aprile 2021 – la Roma perdeva all’Old Trafford contro il Manchester United per 6-2 nella semifinale di andata di Europa League. Il campionato 2020-21 era stato deludente, con una Roma mai realmente in corsa per la qualificazione alla Champions League. In Coppa Italia – se possibile – era andata anche peggio: a causa dell’umiliante eliminazione per mano dello Spezia, in una partita in cui Fonseca fece sei sostituzioni e condannò la Roma alla sconfitta a tavolino. Il destino di Paulo Fonseca era dunque evidente a tutti ed era chiaro che Tiago Pinto fosse alla ricerca di un nuovo allenatore, ma nessuno aveva neanche lontanamente immaginato che questo potesse essere José Mourinho.
Così, una giornata di maggio come tante altre si è trasformata in qualcosa di unico. Tutti i dispiaceri di una stagione deludente sono stati dimenticati nell’istante in cui è partito il click del comunicato con cui la Roma ha annunciato Mourinho come prossimo allenatore. Il tifoso romanista si è subito proiettato nel progetto triennale targato Mou, immaginando una Roma grandiosa e – finalmente – vincente.
Due mesi dopo ci ha pensato lo stesso allenatore portoghese a calmare gli animi in festa dei romanisti, sottolineando – nel corso della sua conferenza stampa di presentazione – come sarebbe stato difficile vincere da subito e che per vincere sarebbero serviti pazienza e lavoro. Nessun instant team dunque, ma lavoro e progettualità: questo era ed è il progetto triennale di Mourinho a Roma.
Oggi, 4 maggio 2022 - un anno dopo l’annuncio che ha scosso Roma - la Roma di Mourinho è alla vigilia di una sfida cruciale. Domani affronterà il Leicester in semifinale di Conference League e la squadra giallorossa potrebbe tornare a giocarsi una finale europea 39 anni dopo l’ultima volta. A prescindere da come andrà, è innegabile l’impatto avuto da Mourinho sulla Roma, sull’ambiente e sui tifosi. Cinque episodi avvenuti in questo primo anno mourinhano riassumo l’impatto del portoghese sull’universo Roma.
ROMA-PORTO, UN'AMICHEVOLE PER MODO DI DIRE: LA MENTALITÀ
È il 28 luglio 2021 e la Roma sfida in amichevole il Porto del roccioso Pepe e del futuro romanista Oliveira. Il difensore portoghese interviene duramente su Mkhitaryan e nel giro di pochi secondi tra le due squadre scoppia una piccola rissa. Mourinho osserva il tutto dalla propria panchina e appare quasi soddisfatto dalla reazione della sua squadra. Nelle ultime stagioni la Roma era sempre stata una squadra povera di personalità e spesso apparsa intimorita. Con Mou la musica è cambiata, la squadra ha trovato un’identità forte e affronta ogni avversario con rispetto ma senza timore. Una nuova mentalità che consente alla Roma di tornare a vincere alcuni big match, vero tabù sotto la gestione Fonseca.
LA CORSA SOTTO LA SUD PER LA VITTORIA NELLA MILLESIMA DA ALLENATORE: LA VOGLIA DI VINCERE
È la panchina numero mille in carriera per Mourinho e la Roma scende in campo contro il Sassuolo. Alla vigilia del match l’allenatore portoghese ha ostentato indifferenza per l’evento, salvo poi impazzire di gioia quando nei minuti di recupero El Shaarawy gli regalerà la vittoria e i 3 punti. Nel post-partita, Mou rivelerà che in realtà ci teneva a vincere quella partita e mostrerà il suo lato più umano. Mourinho e la Roma accomunati da un unico desiderio: vincere. Da una parte il portoghese, una carriera stellare e la sfida di trionfare dove sembra quasi impossibile riuscire a farlo. Dall’altra la Roma e romanisti, che non aspettano altro di tornare a esultare per un trofeo.
DAL 6-1 CON IL BODØ-GLIMT AL “ANDATE IN SERIE C”: GLI SFOGHI
Il punto più basso del primo anno di Mourinho a Roma è stato certamente toccato con il 6-1 subìto contro il Bodø-Glimt. Al termine del match Mou si sfoga duramente, attacca alcuni giocatori che finiranno poi ai margini della rosa. Certi risultati non sono accettabili e il portoghese sottolinea come non debba essere lui ad abbassarsi al livello dei giocatori, ma loro che devono arrivare al suo. Dopo l’eliminazione in Coppa Italia è arrivato un altro duro sfogo contro i giocatori, questa volta privatamente negli spogliatoi. “Se avete paura andate a giocare in Serie C”: questo il messaggio di Mou ai suoi giocatori. Due sfoghi duri e diretti, senza troppi giri di parole a chiarire che Mourinho è venuto a Roma per vincere.
IL PALLONE REGALATO A MISSORI, LE SCARPE DI FELIX, BOVE, VOLPATO E – SOPRATTUTTO – ZALEWSKI: I GIOVANI
Nella sua avventura a Roma, si è scoperto un nuovo Mourinho, un Mourinho attento ai giovani e coraggioso nel metterli in campo. Zalewski è sicuramente il giovane che ha avuto più continuità e il rendimento migliore, ma oltre all’italo-polacco in questa stagione tanti giovani hanno avuto il loro spazio. Felix e Bove sono stabilmente in prima squadra, Volpato e Missori – invece – l’hanno solamente assaporata. Inoltre, Mou ha assistito più volte alle partite della Primavera di Alberto De Rossi dimostrando quanto tenga in considerazione i giovani romanisti. L’allenatore giallorosso ha sottolineato più volte in conferenza stampa come la Roma non possa fare e una campagna acquisti faraonica e per questo si è deciso di puntare sulla crescita dei propri giovani.
IL GESTO DEL TELEFONO, DI BELLO E IL FUORIGIOCO NEL 2022: GLI ARBITRI
Una cosa già vista – invece – è certamente il Mourinho che polemizza con gli arbitri. Il tecnico portoghese è solito sottolineare gli errori che la classe arbitrale commette ai danni della sua squadra per compattare l’ambiente ed ergersi a difensore della squadra. Inoltre, spesso lo fa con gesti eclatanti, come nel caso del gesto del telefono che ha fatto al termine di Roma-Verona (che ha ricordato il gesto delle manette che aveva fatto ai tempi dell’Inter). L'ultima grande polemica di Mou è legata al gol della Lazio segnato in evidente fuorigioco. Lo Special One è infatti "specializzato" anche nel punzecchiare le avversarie e creare un ambiente coeso contro tutto e tutti. Mourinho e le polemiche arbitrali sono quindi un classico del suo repertorio, ma anche a distanza di anni sono un ottimo metodo comunicativo per empatizzare con i tifosi e la squadra. La comunicazione è ancora un cavallo di battaglia vincente dell’allenatore giallorosso.
Prossima partita: Roma-Leicester, giovedì 5 maggio alle 21:00
Probabile formazione (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Oliveira, Zalewski; Zaniolo, Pellegrini, Abraham.
Ballottaggi: -
In dubbio: -
Diffidati: -
Squalificati: -
Indisponibili: Mkhitaryan (lesione al flessore della coscia destra)