Manager all'inglese - Quando Spalletti disse: "Se devo allenare un giocatore, voglio anche sceglierlo"
“Manager all’inglese, vero? Beh sì, fuori Italia l’allenatore ha molti più compiti e responsabilità. Il budget che può essere di 30/40 milioni lo si gestisce insieme. Dico sempre che se devo allenare un giocatore voglio anche sceglierlo. Io come allenatore non faccio solo quello che mi piace e gli altri come dirigenti non fanno solo quello che piace loro. Con Bruno Alves ad esempio è andata così”.
Queste sono le dichiarazioni di Luciano Spalletti al sito de La Repubblica, fresco vincitore della Russian Premier League con lo Zenit San Pietroburgo il 20 aprile del 2012. Da quelle parole, sono passati 4 anni e il tecnico di Certaldo, dopo l'esperienza russa, ha scelto di tornare in Italia proprio alla Roma, club che lo ha consacrato e fatto conoscere a livello internazionale. Spalletti è cresciuto molto dalla prima esperienza romana e ora non è propriamente un semplice allenatore, bensì un manager all'inglese a tutti gli effetti, come si desume dalle dichiarazioni post vittoria in Russia.
Infatti, oltre all'ovvio compito di allenare al meglio i giocatori che ha a disposizione, Spalletti è intenzionato a dire la sua anche nelle operazioni di mercato, avallando l'acquisto di giocatori espressamente richiesti, non lasciando dunque carta bianca al solo direttore sportivo.
In attesa dunque di capire cosa farà Sabatini dopo il 30 giugno, c'è da aspettarsi un confronto tra il tecnico giallorosso e il direttore sportivo in vista della prossima rovente campagna acquisti. Il suo predecessore, Rudi Garcia, ha spesso dovuto accettare giocatori voluti da Sabatini stesso. Con il tecnico di Certaldo, però, la musica pare destinata a cambiare.