Lazio - Roma 1983, la curva sud dichiarò: TI AMO
Le due squadre sono in campo pronte ad iniziare la battaglia; le tifoserie intonano i loro cori, le bandiere sventolano ed a questo punto la curva sud lancia una dichiarazione di attaccamento ai colori chiara ed inequivocabile in uno stadio Olimpico che resta a guardare. Il cuore della tifoseria giallorossa ha deciso di esprimere il suo amore verso la propria squadra con un messaggio affidato ad uno striscione di 20x60 metri il cui testo, costituito da due semplici ed allo stesso tempo fondamentali parole, é: TI AMO. Nella memoria del tifoso romanista quello striscione identificherà negli anni a seguire la sfida che stava per iniziare come il derby del “TI AMO”.
La stracittadina nella capitale mancava dalla stagione 1979 – ’80, al termine della quale la Lazio, salva per un punto dalla retrocessione in serie B si ritrovava condannata a scendere nella categoria inferiore a seguito della prima storica sentenza riguardante lo scandalo del calcio scommesse. A farle compagnia anche il Milan coinvolto nella vicenda, malgrado il piazzamento al terzo posto della classifica finale di quell’insolito campionato. Dopo tre anni di purgatorio tra i cadetti i biancocelesti si riaffacciavano in serie A con Giorgio Chinaglia come presidente, tornato dall’esperienza targata USA con il Cosmos. Di fronte trovarono la Roma imperiale di Viola, Liedholm e Falcao che, dopo aver conquistato l’Italia nel maggio precedente si apprestava a marciare alla volta dell’Europa debuttando nella massima competizione continentale per clubs. Quattro giorni prima, infatti, la truppa di mister Liedholm era stata impegnata nella trasferta bulgara di Sofia contro il CSKA per l’andata degli ottavi di finale di Coppa Campioni. L’incontro terminò con l’affermazione dei giallorossi grazie ad una rete di Paulo Roberto Falcao. Mancava tantissimo la sfida tra le due squadre della capitale ma ora tutto era pronto per vivere, finalmente, una nuova stracittadina. Era il 23 ottobre 1983, si giocava la sesta giornata del girone d’andata.
LA GARA Lazio in campo con: Cacciatori, Miele, Chiarenza, Manfredonia, Batista, Spinozzi, Cupini, Vinazzani, Giordano, Laudrup, Marini. La Roma risponde con: Tancredi, Nela, Bonetti, Righetti, Falcao, Maldera, Conti, Cerezo, Pruzzo, di Bartolomei, Graziani. Arbitra l’incontro il signor Agnolin di Bassano del Grappa. Quattro minuti soltanto dal fischio d’inizio ed è subito Roma. Punizione calciata da Bruno Conti, palla in area e Nela di testa infila la porta di Cacciatori. Roma in vantaggio. 3 minuti dopo nelle file giallorosse Oddi rileva Maldera. Lazio rabbiosa ma scarsamente incisiva; il tempo si chiude con la Roma alla ricerca del raddoppio sfiorato in alcune occasioni. Inizia la ripresa ed al 7° l’allenatore biancazzurro Morrone manda in campo Vella in sostituzione di Miele. Due occasioni da gol, una per parte, non sfruttate rispettivamente da Cupini e da Pruzzo e si arriva al 18°. Triangolazione aerea Pruzzo – Conti con palla nuovamente al bomber di Crocefieschi. Il centravanti giallorosso entra in area e lascia partire un diagonale che si insacca alla destra di Cacciatori: 2-0. Al 20° nella Lazio D’Amico rimpiazza Cupini. Un minuto dopo diagonale di Giordano che si stampa sul palo. Graziani divora letteralmente l’opportunità per chiudere in maniera definitiva l’incontro. Al 29° ghiotta opportunità per i biancazzurri: Nela atterra in area Laudrup, rigore. Si incarica della trasformazione Giordano ma Tancredi respinge la conclusione centrale del centravanti laziale mantenendo la sua porta inviolata. Al 37° trova spazio Chierico mandato in campo da mister Liedholm in sostituzione di Bruno Conti. I giallorossi controllano senza grandi affanni, nulla più fino alla fine. Il primo derby della capitale dopo quasi 4 anni di astinenza si conclude con l’affermazione dei giallorossi per 2-0.