La Roma dei romanisti
La Roma ha sempre avuto un legame forte con la città. Nel corso delle sue generazioni la rosa ha mantenuto un’impronta romana grazie alla presenza di molti calciatori nati nella Capitale, molti dei quali sono riusciti a realizzare il proprio sogno diventando un simbolo della città eterna. Seguendo un ordine cronologico, ecco tutti i calciatori romani che hanno portato la fascia al braccio.
ATTILIO FERRARIS IV - Dà inizio ad una tradizione destinata a mantenersi nel corso del tempo. Comincia la sua carriera nella Fortitudo e dalla fusione con le società Alba Audace e il Roman nasce l’AS Roma. Attilio diventa primo storico capitano, dove colleziona 210 presenze. Mediano dalla prestanza fisica, con la Nazionale italiana trionfa il Mondiale di calcio (1934).
FULVIO BERNARDINI - Insieme al suo grande amico Attilio costituirono una coppia carismatica e grintosa: fu proprio su richiesta del suo predecessore a diventare nuovo capitano della squadra. Soprannominato dai tifosi Fuffo, divenne l’anima di quella Roma, sfiorando anche uno scudetto. Ruolo di centromediano, conta 286 presenze con 47 reti in giallorosso. A distanza di anni, il Centro sportivo di Trigoria, sede ufficiale della Roma, porta il suo nome.
AGOSTINO DI BARTOLOMEI - Dibba era i silenzi rumorosi dello spirito romanista, con una semplicità che lo contraddistingueva, si era preso la Roma per una scelta di cuore. Dopo un periodo di successi con la Primavera viene aggregato in prima squadra, sotto la guida di Liedholm. Diventa un titolare inamovibile per il centrocampo, leader silenzioso dal talento indiscutibile. Il capitano che più di tutti aveva reso grande una tifoseria. 237 apparizioni in maglia romanista e 49 gol. Tre Coppe Italia e lo storico scudetto vinto nel 1982-83 è la consacrazione di una carriera.
Non fu di certo la drammatica finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool ai rigori a macchiare le favolose annate di Ago, il quale esattamente 10 anni dopo da quella disfatta si tolse la vita con un colpo di pistola al petto.
BRUNO CONTI - Ala sinistra di bassa statura ma tanto agile quanto bastava per saltare facilmente gli avversari. Diventa prima capitano dopo l’addio del suo collega Di Bartolomei, poi bandiera e simbolo per tutti i romanisti. Disputa ben 17 stagioni in giallorosso vantando 304 presenze.
Assoluto protagonista della vittoria dei Mondiali del 1982 con la sua Nazionale, il suo palmarès conta cinque Coppe Italia e lo storico scudetto sotto la guida di Liedholm.
GIUSEPPE GIANNINI - I tifosi si riconoscono in lui per il suo profondo senso di appartenenza alla maglia, nel suo orgoglio romano e romanista. Fascia al braccio dal 1986 al 1996, il Principe rappresenta l’anello di congiunzione fra l’era Falcao e quella di Totti. Elegante nei movimenti, un mix di classe e maestria, descrive a pieno il centrocampista prototipo degli anni ‘80. Con la maglia della Roma sarà protagonista delle tre Coppe Italia e del Campionato Italiano 1982-1983.
FRANCESCO TOTTI - Il numero 10 per antonomasia, considerato l’ottavo Re di Roma. Francesco è pura classe, istinto, ironia, semplicità e umiltà. La fascia al braccio per ben 19 stagioni consecutive lo rendono un simbolo eterno per tutti i giallorossi. Ha saputo portare in alto i suoi colori, ha rappresentato Roma, i romanisti e l’attaccamento alla propria maglia rifiutando offerte milionarie. Nel corso della sua strepitosa carriera ha saputo collezionare record irraggiungibili per chiunque avesse giocato prima: 786 presenze (nessuno come lui) condite da 307 gol, 250 dei quali nel massimo campionato italiano. La sua bacheca di trofei vanta una Supercoppa italiana, due Coppe Italia e lo storico terzo scudetto del club capitolino, quello del 2001, con il capitano autore di uno dei tre gol nell'ultima giornata contro il Parma. Con la maglia della Nazionale italiana ha conquistato il Mondiale 2006 e a livello personale la Scarpa d’Oro nella stagione 2006/2007.
DANIELE DE ROSSI - Leader in campo e fuori, ha rappresentato il romanismo allo stato puro. Denominato per molti anni “Capitan futuro”, lo diventerà nel 2017, alla fine della carriera di Totti.
Protagonista assoluto della vittoria con la Nazionale del 2006 con il rigore impeccabile trasformato in finale contro la Francia. Nella Capitale vanta la bellezza di 616 presenze, nelle quali ha ottenuto due Coppe Italia e una Supercoppa italiana. Dal 2001 al 2019 con la stessa maglia: una vita da mediano a Roma per poi concludere la sua carriera con il Boca Juniors.
ALESSANDRO FLORENZI - Viene designato come nuovo capitano nel 2019 a seguito dell’addio di De Rossi. Al contrario dei suoi predecessori ha vissuto un rapporto con la squadra e tifoseria spesso troppo complicato. Quasi costretto a intraprendere una strada diversa a partire dal 2020, la sua sofferenza è stata amplificata dal fatto di essere romano e romanista. Un amore mai sbocciato senza un lieto fine.
LORENZO PELLEGRINI - Attuale capitano del club capitolino, ad oggi è uno dei punti fermi del nuovo progetto di Mourinho. Il grosso peso di portare avanti la tradizione lo sente: spesso criticato, altre volte amato. Per tirare le somme è ancora presto, ma la speranza è che possa intraprendere la stessa strada dei suoi precursori per entrare per sempre nella storia della Roma.