La gara vista dalla curva - Cori di sostegno fino all'1-3, in seguito pesante contestazione. Zeman, Baldini e Sabatini i bersagli principali. VIDEO!
E' il settantesimo minuto di gioco e Pisano ha appena calato il poker per il suo Cagliari, che conduce per 1-4 all'Olimpico su una Roma incapace di opporre una minima reazione per contrastare lo strapotere dei sardi. Piovono copiosi i fischi e i cori di contestazione, che indistintamente coprono l'allenatore, Zdenek Zeman, i dirigenti Franco Baldini e Walter Sabatini, oltre ad alcuni giocatori, su tutti Goicoechea e Tachtsidis. Mancano venti minuti di una partita che vedrà Marquinho siglare nel recupero un gol interessante solamente ai fini delle statistiche, e molta gente, esasperata, inizia ad abbandonare lo stadio.
E' questo lo specchio di una delle serate più nere per i colori giallorossi degli ultimi anni, che ha portato ad una frattura probabilmente insanabile tra tifosi e dirigenza, giudicata la principale responsabile del fallimento di questo biennio.
La serata allo Stadio Olimpico eppure era iniziata con un clima completamente diverso, a partire dalla passerella concessa ad Abel Balbo, storico ex centravanti della Roma, applaudito dai circa 35000 presenti. Poco prima del fischio d'inizio esposto nei Distinti Sud uno striscione a favore dell'allenatore giallorosso: "Zeman non si tocca", ma al momento della lettura delle formazioni sono parecchi i fischi nei confronti del tecnico boemo, così come quelli verso Goicoechea e Tachtsidis. Basso profilo anche da parte dello speaker dell'Olimpico, Matteo Vespasiani, che non lascia come di consueto ai tifosi il compito di gridare i cognomi dei membri della rosa romanista. Grande ilarità durante il preparita tra i sostenitori giallorossi, i quali ricordando i fatti dell'andata intonano un "A tavolino, vincemo a tavolino".
Pronti, via e dopo 3 minuti, tra l'incredulità generale, il Cagliari passa in vantaggio con Nainngolan. Dagli spalti parte qualche timido coro di disapprovazione, sovrastato però dal "Forza grande Roma", che tenta di spronare i giallorossi a riacciuffare una partita iniziata in salita. Tra la noia generale, è una rasoiata su punizione di Totti a metà primo tempo che rimette in equilibrio l'incontro e desta dal torpore i sostenitori capitolini, che nei successivi minuti incensano a squarciagola il Capitano, uno dei pochissimi a non affondare assieme al resto dell'equipaggio della disastrata imbarcazione giallorossa. La prima frazione termina su questo punteggio senza ulteriori sussulti, mentre il malumore inizia a serpeggiare con più consistenza all'interno del settore. Emblematica in tal senso l'esposizione dello striscione "Via il boemo".
Nel momento in cui dovrebbe arrivare la reazione d'orgoglio della squadra di Zeman, passa una manciata di minuti dal fischio d'avvio dei secondi 45' minuti, e si materializza l'episodio che inequivocabilmente marchia a fuoco la partita: su un innocuo traversone di Avelar, Goicoechea sbaglia completamente i tempi dell'uscita e fallisce la presa, mandando nella propria porta un pallone che mai e poi mai avrebbe potuto impensierire la retroguardia romanista. Impietosi i fischi della Sud, che sottolinea con un "Senza portiere, giocamo senza portiere" il negativo momento del calciatore uruguagio, il quale verrà subissato di fischi fino alla fine della partita. Costretta nuovamente ad inseguire, la Roma invece di ripartire a testa bassa mostra tutte le sue debolezze e si scioglie come neve al sole, permettendo a Sau di siglare la sua ottava rete in campionato e portare il Cagliari sull'1-3. E' la goccia che fa traboccare il vaso, e per la prima volta in stagione la maggioranza della Curva Sud si produce in cori contro Zeman, ancora difeso comunque da parte del settore.
Al 60' fa il suo ingresso sul terreno di gioco, acclamato dai tifosi, Daniele De Rossi, il quale subentra ad un fischiatissimo Tachtsidis, ma la Roma proprio non ne ha più e al 70', dopo un palo colpito da Thiago Ribeiro, subisce anche il quarto gol dei sardi, come già accennato in precedenza. "Andate a lavorare", "Mercenari" e "Tifiamo solo la maglia" sono i cori più gettonati per esprimere il proprio dissenso dalla figuraccia che l'11 giallorosso sta consumando di fronte al proprio popolo. Ben più pesanti le offese verso Zeman, Baldini e Sabatini, invitati a più riprese ad abbandonare il proprio incarico. La partita non ha veramente più nulla da dire e i fischi sovrastano qualsiasi azione giallorossa, tra cui un tiro finito alle stelle di Osvaldo, che rimane interdetto a guardare i propri tifosi in collera. Il sipario cala sui canti di scherno verso l'estremo difensore romanista, chiamato ironicamente a siglare un altro gol, sull'indifferenza alla rete del 2-4 ad opera di Marquinho e sull'invito, non raccolto, rivolto ai calciatori nel presentarsi sotto la curva dopo il fischio finale del Sig. Romeo.