Il pagellone

26.05.2021 21:55 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Il pagellone
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Pau Lopez 5: dopo la papera nel derby dello scorso anno, ha alternato buone prestazioni a errori clamorosi. L’impressione, la sensazione, è che quando debba usare l’istinto non abbia problemi mentre quando ha tempo per pensare abbia paura di sbagliare (i tanti rinvii fatti male).

Mirante 5,5: buona la prima parte di stagione, poi cala il rendimento e anche la tenuta fisica.

Fuzato 6,5: viene scongelato per l’ultimissima parte di stagione e fa il possibile, reggendo la baracca nell’ultima gara contro lo Spezia.

Smalling 5: dopo essersi riscattato lo scorso anno ed essere riuscito a ottenere la permanenza nella Capitale, in questa stagione il fisico non lo ha aiutato, costringendolo a stare quasi sempre fermo ai box.

Jesus SV: quasi mai chiamato in causa, se l’è cavata abbastanza bene nelle rare occasioni in cui è stato buttato in campo.

Ibanez 5,5: stagione altalenante per il difensore brasiliano. Senso dell’anticipo, bel piede ma anche tanti errori ingenui e marcature a volte troppo morbide. Talvolta, nei grandi match si è perso.

Karsdorp 6,5: tra le note maggiormente positive della stagione. Dall’essere un carneade, un pacco da spedire in giro per l’Europa, è passato a essere un titolare inamovibile. È cresciuto sotto tutti gli aspetti, diventando più concreto in fase offensiva e migliorando sensibilmente anche in fase di copertura (deve correggere un pochino la postura nell’uno contro uno e poi ci siamo)

Santon 4,5: gioca poco e quando lo fa gioca male.

Reynolds SV: sbarcato in inverno dagli Stati Uniti, Paese non eccellente dal punto di vista calcistico. Ha cambiato ambiente, lingua, cultura, amici e si è inserito in un contesto non vincente e in cui le cose non andavano bene. Tutti i presupposti, insomma, per fare male e così è stato. È arrivato a Roma con discrete qualità in fase offensiva ma dovendo costruire da zero la fase difensiva. Aspetto, quest’ultimo, che si è visto nitidamente mentre non ha avuto modo di esprimere le sue qualità.

Fazio 4,5: dà l’impressione di aver staccato mentalmente ormai da un po’. Le poche volte in cui viene chiamato in causa dà proprio l’impressione di doversi scrostare di dosso tanta ruggine.

Mancini 6: lui dà il meglio quando la squadra difende in avanti, in maniera aggressiva, cosa che la Roma fa solo a tratti. Migliorato nell’uno contro uno, sbaglia a volte il tempo dell’uscita e rischia di lasciare un buco dietro. Tante occasioni, però, la Roma le ha create grazie ai suoi piedi.

Kumbulla 5: inizia benissimo ma poi, tra COVID-19 e infortuni vari, perde lucidità e brillantezza, finendo in maniera disastrosa.

Bruno Peres 5,5: fa quel che può e lo fa come può. Si impegna tanto e va via in punta dei piedi. Verrà ricordato per il clamoroso salvataggio sulla linea del 2018 contro lo Shakhtar, decisivo per il passaggio del turno per la Roma che raggiungerà le semifinali di Champions. Quello Shakhtar, tra l’altro, era allenato da Paulo Fonseca.

Spinazzola 6,5: quando parte sulla fascia sinistra è devastate palla al piede. Costretto a giocare praticamente sempre per la mancanza di una valida alternativa, molla fisicamente nel finale di stagione, quando riaffiora qualche problemino fisico

Calafiori SV: tra COVID-19 e infortuni vari, non è quasi mai a disposizione di Paulo Fonseca. Sfortunato.

Cristante 6: non è un caso che in questo pagellone sia messo tra il reparto difensivo e quello mediano. L’ex atalantino ha fatto la spola per tutta la stagione tra difesa e centrocampo, giocando titolare da centrale difensivo per parecchie partite a causa dei ripetuti infortuni di Smalling. Si applica e si adatta al meglio delle sue possibilità, considerando che non è un difensore e che non ha una rigidità e una lentezza che non lo aiuta nell’uno contro uno. Ottimo in fase di impostazione, con la sua battuta lunga quasi sempre precisa. Tatticamente intelligente.

Villar 6: prima parte di stagione da 7 per lo spagnolo, abile nel prendersi le chiavi del centrocampo e nello smistare palloni sotto pressione con la serenità di un veterano. Poi, all’improvviso, il calo precipitoso con le ultime, meritate, panchine.

Veretout 7: pressa e segna, copre e attacca la profondità, canta e porta la croce. È cresciuto molto da quando è arrivato a Roma. Prima era un centrocampista che faceva, benino, tutto. Ora è un centrocampista che fa bene tutto. Sembra poco ma è un dettaglio fondamentale.

Zaniolo SV: fa parlare di sé per le vicende extra campo a causa dell’enorme sfortuna avuta negli ultimi 12 mesi.

Pastore SV: gioca appena 77 minuti in stagione, meno di una partita intera. Saluta tutti con una prestazione di gran classe contro lo Spezia. I suoi problemi fisici sono veramente un peccato perché la classe è infinita. Viene quasi rabbia a vedergli fare certe cose, constatando poi l’esiguo minutaggio e l’esperienza nel complesso negativa in giallorosso.

Diawara 5,5: suo malgrado protagonista del pasticcio di inizio anno, che porta alla sconfitta contro l’Hellas Verona (e già lì avremmo dovuto capire la piega che avrebbe preso la stagione). Viene rispolverato per l’ultima parte di stagione, giocando a livelli non eccelsi.

Darboe SV: buttato nella mischia un po' per caso, trova una certa continuità nel finale di stagione, alternando buone a brutte prestazioni. Stupisce, però, per la tranquillità con cui gioca anche in situazioni di gioco delicate.

Pellegrini 6,5: chiude la stagione con 6 assist e 7 gol, superando le 6 segnature messe a segno nella stagione 2016-17 con la maglia del Sassuolo. Criticato da molti tifosi, non manca mai di dare il 100% in campo. Può ancora migliorare (soprattutto nei calci di punizione) ma in zona rifinitura sa far male agli avversari.

Mkhitaryan 7: devastante fino all’infortunio. Poi, complice probabilmente anche l’età, impiega parecchio a tornare in forma proprio nel momento chiave della stagione ma finché ha retto è stato il giocatore fondamentale per Paulo Fonseca.

Pedro 5,5: la sua stagione è facilmente riassumibile così: bene nelle primissime gare, poi molto male fino alle ultimissime gare, quando è tornato a fare bene.

Perez 5: ha giocato poco e spesso l’ha fatto senza lasciare il segno.

El Shaarawy 5,5: gli anni passati in Cina e i mesi passati ad allenarsi in solitudine non gli hanno fatto bene. La speranza è che a settembre torni quello che eravamo abituati a vedere a Roma. Contro lo Spezia ha giocato una buona gara.

Borja Mayoral 6,5: il rendimento è superiore alle aspettative, grazie ai 10 gol in campionato e ai 7 in Europa League ma ha dimostrato di non avere le caratteristiche per reggere da solo l’attacco giallorosso.

Dzeko 5,5: 7 gol in Serie A, 6 in Europa League. Non un bottino encomiabile per l’attaccante bosniaco, la cui stagione è stata anche condizionato dal cattivo rapporto con Fonseca. L’ex City ha bisogno di sentire la fiducia attorno a sé per rendere al meglio ma quando è stato bene la differenza si è vista nitidamente in campo.

Fonseca 5: è un peccato per come sia finita in Europa League, a causa dello sciagurato secondo tempo di Manchester. In campionato, invece, la Roma ha avuto un cammino buono fino alla fine del 2020 per poi precipitare.