Il 2011 dei portieri giallorossi: Stekelenburg, il salto di qualità

01.01.2012 12:00 di  Adriano Mazzone   vedi letture
Il 2011 dei portieri giallorossi: Stekelenburg, il salto di qualità
Vocegiallorossa.it
© foto di Marco Iorio/Image Sport

L'anno appena iniziato, per la Roma ha già un significato particolare. È il primo capodanno della gestione americana ed è l'anno del consolidamento di un progetto partito pochi mesi fa e che già convince e coinvolge tutti i tifosi giallorossi.
Le speranze sono tante e le aspettative sono grandi, ma questa società ha iniziato con il piede giusto e può iniziare il 2012 con delle certezze. Finalmente, dopo tanti anni, la Roma non dovrà preoccuparsi per il ruolo che è stato uno dei crucci di questa squadra per troppe stagioni, il portiere. La stagione scorsa è stata forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato alla luce un problema evidente. La squadra necessitava di un estremo difensore, la rivoluzione andava fatta a partire dal portiere, e non è un caso che il nuovo staff si sia mosso fin dai primi giorni per trovare chi facesse al caso loro.
Il primo a posizionarsi tra i pali nell'anno appena concluso era stato infatti Julio Sergio, che Ranieri ha sempre molto stimato, ma che dopo una buona stagione si è perso nei meandri della mediocrità. Alternava buone prestazioni ad altre del tutto disastrose e non era capace di dare la giusta sicurezza ai propri difensori. Ci sono state alcune partite in cui qualche sua parata ha anche salvato il risultato, ma sono state fin troppe quelle in cui appariva distratto e non all'altezza della situazione. Il tracollo della squadra e di tutto l'ambiente circostante non gli ha certo facilitato la vita, ma fatto sta che con l'esonero di Ranieri e l'arrivo di Montella, il posto da titolare non era più il suo. Il tecnico napoletano gli preferì fin da subito il connazionale Doni, con il quale non scorreva neanche buon sangue, mettendo subito in chiaro che secondo lui il portiere migliore in rosa era quest'ultimo. Scelta giusta o sbagliata? Chi può dirlo. Neanche l'ex nazionale brasiliano è riuscito a lasciare un buon ricordo di sé, anzi. Il pubblico dell'Olimpico in più di un'occasione si è mostrato particolarmente contrariato alla sua presenza sul terreno di gioco, e lui non è mai riuscito a fargli cambiare idea. Emblematici sono stati i casi contro Bari e Chievo, quando il portiere venne fischiato per tutta la partita, ogni qualvolta toccasse il pallone.


Insicuro nelle uscite e poco avvezzo a grandi parate, eccetto qualche sporadico episodio come contro il Lecce, è stato lasciato libero di scegliere la propria destinazione al termine della stagione dopo avergli dato una buonuscita per la risoluzione del contratto.
In estate ha inizio il "valzer dei portieri". Sabatini voleva Stekelenburg, quasi in scadenza di contratto con l'Ajax che però cercava di monetizzare quanto più possibile dal trasferimento, fino al punto da far ricredere il ds giallorosso e dargli la chance di cercare altrove. Le alternative erano Viviano, finito però all'Inter dopo un errore da parte di un dirigente del Bologna con la comproprietà, e il camerunense Kameni dall'Espanyol. A un certo punto sembrava fatta per il portiere africano, che però non aveva mai convinto i tifosi né tantomeno lo stesso Sabatini, e quando la trattativa sembrava conclusa, ecco rispuntare il nome dell'olandese dell'Ajax. Il club orange aveva finalmente dato la disponibilità a trattare con il giocatore che non ci pensò su due volte e firmò un quadriennale con i giallorossi.
L'avvio di stagione di Stekelenburg non è esaltante. Alla seconda giornata di campionato contro l'Inter, dopo poco più di venti minuti, il portiere viene colpito alla testa da Lucio e deve abbandonare il campo. Per quattro partite lo sostituisce Lobont che, pur non commettendo errori clamorosi, si dimostra sempre molto insicuro. Non blocca mai un pallone e le sue uscite mettono sempre i brividi a compagni di squadra e tifosi.
Una volta rientrato in campo, Stekelenburg non ha più lasciato il posto da titolare, e con risultati sempre più che soddisfacenti. Incolpevole sulla maggior parte dei gol subiti, ha mostrato grandissime abilità in uscita e una grande sicurezza tra i pali. I miracoli contro Palermo, Novara e Juventus bilanciano sicuramente l'errore sul gol proprio di Chiellini contro i bianconeri.
Con lui in porta i difensori possono sentirsi più tranquilli e i tifosi potranno riporre sempre un'ultima speranza in una sua parata dopo un errore difensivo. Speranza che l'anno scorso praticamente non esisteva.