Gol dell'ex, Tachtsidis l'ultimo di una lunga lista

04.05.2016 21:30 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Gol dell'ex, Tachtsidis l'ultimo di una lunga lista
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Con il gol di Panagiotis Tachtsidis, sono arrivate a 8 le reti subite dalla Roma in questo campionato da suoi ex: il greco si è aggiunto a Politano, Destro, Pepe, D’Alessandro e Borriello (in gol addirittura tre volte tra andata col Carpi e ritorno con l’Atalanta) e in generale a una lunghissima serie di calciatori che hanno vestito i colori giallorossi e che in seguito hanno colpito senza pietà la loro vecchia squadra.

DA EROI A CATTIVI - E tanti di loro sono stati giustizieri della Roma dopo esserne stati eroi, in grado di vincere scudetti e coppe. Si va da Ruggiero Rizzitelli, in gol all’andata e a ritorno con la maglia del Torino nella prima stagione da ex, a Eusebio Di Francesco, tornato al Piacenza e pronto a trafiggere i suoi vecchi compagni con lo scudetto sul petto, da Emerson, che non si fece problemi a esultare dopo aver infilato di testa Doni nel 2006 al Delle Alpi, a Marco Delvecchio, che sempre di testa, con l’Ascoli, infilò Doni ma allo Stadio Olimpico, chiedendo addirittura scusa alla Curva Sud. Ma i due gol dell’ex più dolorosi non possono essere quelli di due attori principali della cavalcata del secondo scudetto: quello di Roberto Pruzzo, che nello spareggio UEFA del 1989 permise alla Fiorentina di avere la meglio sui giallorossi, e soprattutto quello di Agostino Di Bartolomei, fresco di passaggio al Milan nel 1984, a cui seguì una rabbiosa esultanza nata dall’essere stato accantonato da quella che era, e che sarebbe sempre stata la sua squadra.

L’ISOLA DEGLI EX - In Sardegna, precisamente a Cagliari, hanno giocato due ex giallorossi decisamente poco rimpianti, ma poi molto temuti per il loro incredibile feeling con la porta capitolina: si tratta di Roberto Muzzi e soprattutto Daniele Conti Il primo segnò due gol in un memorabile Cagliari-Roma 4-3 del gennaio 1999, una delle tante partite che impedirono alla Roma di Zeman di centrare la Champions League, e fece centro anche con le maglie di Udinese (due gol, nel 2000 e nel 2001) e Torino (nel 2007). Il secondo è l’ex per eccellenza di questa generazione: scaricato dai giallorossi, ha sempre avuto grande voglia di rivalsa e l’ha sempre trasmessa in campo, mettendo a segno anche lui 5 gol (ma da centrocampista di contenimento) e contribuendo anche al non raggiungimento di grandi obiettivi, come nel 2010 quando la sua rete del 2-2 al Sant’Elia costò alla Roma di Claudio Ranieri due punti che si sarebbero poi rivelati decisivi per quanto riguarda la corsa all’Inter.

LA VENDETTA DEI 9 - L’ambiente giallorosso ha spesso avuto rapporti conflittuali con i propri attaccanti, tanto acclamati all’inizio quanto, spesso, contestati alla fine. È stata la sorte di Mirko Vucinic, Daniel Pablo Osvaldo e Mattia Destro, che però hanno avuto tutti e tre modo di rifarsi. Il montenegrino, passato alla Juventus, il 5 gennaio 2014 addirittura chiese e ottenne di poter calciare un rigore (lui che rigorista non era) assegnato da Rizzoli contro una Roma ridotta in 9 per poter siglare il 3-0 e tirare fuori tutta la rabbia covata nell’ultima stagione in giallorosso. Stesse motivazioni ebbe qualche mese dopo Osvaldo, in un Roma-Juventus che nulla aveva da dire e che nulla avrebbe detto se all’ultimo secondo di partita l’italo-argentino non avesse bucato Skorupski per prendersi la sua rivincita, poi replicata anche con la maglia dell’Inter, contro lo stadio che lo aveva coccolato e poi rinnegato. Molto di più poteva invece significare la capocciata di Destro in Milan-Roma della scorsa stagione: un gol che rischiò di compromettere il mantenimento del secondo posto da parte della squadra allora allenata da Garcia, alla quale tornò prima di essere girato al Bologna. Anche il gol messo a segno in Emilia Romagna è un fresco ricordo, così come la prestazione monstre, dovuta anche alla volontà di far ricredere chi lo aveva scaricato, che lo accompagnò.