Goicoechea è giunto a Roma: l'uruguaiano pronto a stupire nella sua prima esperienza europea
L’ufficialità del suo acquisto è arrivata in extremis, il 31 agosto, da ieri è nella Capitale per cominciare la sua avventura italiana tra le fila della Roma: è Mauro Daniel Goicoechea Furia, estremo difensore uruguaiano classe ’88 prelevato dal Danubio Fútbol Club. Il giocatore, quinto portiere sudamericano della storia giallorossa (preceduto da Sebastián Cejas, Alexander Doni, Júlio Sérgio e Artur Moraes), ha svolto in mattinata il primo allenamento sotto la guida di Zdeněk Zeman.
CLUB
La Roma è la seconda squadra della carriera per Goicoechea: i suoi sei anni da calciatore professionista li ha difatti trascorsi interamente nel Danubio Fútbol Club, squadra tra le più importanti del panorama uruguaiano. Nel 2006 firma il primo contratto professionistico con il Danubio, dopo che nell’anno precedente aveva trionfato a livello nazionale con la selezione Under 19 de La Franja. Il giovane portiere si dimostra da subito uno degli elementi più brillanti delle giovanili, ma in squadra è chiuso dal più esperto Esteban Conde, non riuscendo così a disputare la Libertadores 2008: il Danubio non mantiene le attese ed esce mestamente nella fase a gruppi chiudendo all’ultimo posto il girone con Estudiantes, Lanús e Deportivo Cuenca. Conde lascia il team nel 2010 per approdare all’Universidad de Chile, concedendo così definitivamente il numero 1 al 22enne Goicoechea. Nessun titolo conseguito per lui da quel 2006/2007 (suo anno d’esordio da professionista, ma senza apparizioni), con l’eliminazione dalla Sudamericana 2012 (per mano dell’Olimpia Asunción) a sancire l’addio del calciatore all’Uruguay: tre settimane più tardi giunge infatti l’annuncio dell’ingaggio da parte della Roma.
NAZIONALE
Due le rappresentative in cui Goicoechea ha giocato in passato: l’Under 17 e l’Under 20, con i quali ha disputato i rispettivi mondiali di categoria. La prima esperienza nel 2005 in Perù: scende in campo solamente nel match finale con l’Australia con l’Uruguay già eliminato (girone chiuso a zero punti). Va meglio altresì con l’Under 20 due anni più tardi, in Canada: è lui a difendere la porta della Celeste, aiutando la selezione allenata da Gustavo Ferrín a qualificarsi per la fase successiva. Tuttavia viene espulso nella terza sfida del gruppo contro lo Zambia (chiusa poi sullo 0-2) e salta l’ottavo di finale dinanzi agli Stati Uniti: l’Uruguay perde ai supplementari per 2-1, con il goal decisivo segnato da Michael Bradley, suo nuovo compagno di squadra a Roma. E’ ancora in attesa del debutto nella nazionale maggiore, dove Muslera e Castillo sembrano avere le preferenze del CT Tabárez.
CARATTERISTICHE
Fisico del tutto diverso rispetto al numero 1 giallorosso Stekelenburg: 1,84 per 81 chili di pesoforma per l’uruguaiano, che gli permette di essere molto agile e scattante nell’uno contro uno e con palla al piede. Qualità per la quale Francesco Mancini (deceduto lo scorso 30 marzo), ex allenatore dei portieri nel Pescara di Zeman, lo consigliò proprio al tecnico boemo: buona la sua capacità di controllo e smistamento della sfera di gioco. Si presta sicuramente bene a giocare nel 4-3-3 zemaniano, vista la sua abilità nel giostrare appunto come una sorta di libero difensivo, leggermente più avanzato rispetto alla consueta posizione ricoperta da un portiere. La sicurezza sulle palle alte non sembra mancare al 24enne di Montevideo, seppur la sua altezza non lo aiuti in tale situazione di gioco. A Roma dovrà ripagare la fiducia concessagli dallo staff tecnico giallorosso: starà a lui mettere in difficoltà Zeman e, magari, convincere Tabárez a prenderlo in considerazione per il prossimo mondiale brasiliano.