Di Francesco al debutto in gare ufficiali contro la Roma: analisi e statistiche
Nel posticipo serale della dodicesima giornata, la Roma, dopo la buona prestazione offerta dinanzi al Novara, sarà opposta al Lecce di Eusebio Di Francesco, al debutto assoluto in gare ufficiali contro la squadra con cui vinse lo Scudetto nella stagione 2000/2001. Sono invece due i precedenti in sfide amichevoli: il 7 gennaio 2009 la Virtus Lanciano venne battuta a Trigoria per 3-2 dal team di Spalletti (doppietta di Vucinic e Greco) mentre un anno e mezzo più tardi, l’8 agosto 2010, i giallorossi sconfissero il Pescara allo stadio “Adriatico” con il risultato di 1 a 0, grazie ad un rigore di Francesco Totti. Bilancio negativo anche da calciatore per Di Francesco nei confronti della Roma: 15 le partite disputate per lui (Empoli, Piacenza, Perugia e Lucchese, tra le fila dell’Ancona non scese in campo), nelle quali ha raccolto 5 vittorie, 2 pareggi e 8 sconfitte con 3 segnature all’attivo (tutte nel Piacenza, prima delle quali in un Piacenza-Roma del 19 novembre 1995). L’ultimo match assoluto risale al 9 maggio 2004, nel 3-1 interno subito da Totti e compagni per merito del Perugia.
Difficile prevedere il modulo che Di Francesco schiererà all’Olimpico: ben quattro quelli cambiati finora. Partito con il 4-3-2-1, il tecnico abruzzese ha poi provato diverse soluzioni, passando inizialmente al 4-2-3-1 (utilizzato contro Bologna, Atalanta e Siena) per poi variare in un 4-3-1-2 (opposto di fronte a Genoa e Palermo) e, infine, decidere di virare su uno scacchiere più difensivista per lo scontro salvezza disputato a Cesena: il 4-4-1-1. La costante quindi finora è rappresentata dalla difesa a quattro, apparsa comunque tutt’altro che insuperabile: sedici i gol subiti (solo Parma e Novara hanno un record peggiore), con il serbo Tomović a fare da punto di riferimento. Gli esterni sono l’algerino Mesbah (Brivio il suo sostituto), molto propenso agli avanzamenti in zona offensiva (soprattutto con il centrocampo a rombo dove ha più spazio davanti a sé) e l’ex milanista Oddo, che invece attacca meno e cura maggiormente la fase difensiva. L’altro centrale è Esposito, con Carrozzieri pronto a mettere a disposizione della squadra altezza e potenza fisica in caso di suo utilizzo al posto del 25enne ex Bologna (i due potrebbero anche giocare insieme domenica se Tomović dovesse essere spostato sull'esterno). La punta di forza del Lecce si trova nella qualità dei centrocampisti: basti pensare che finora, ad esclusione del rigore di Oddo contro il Milan, tutte le reti sono state realizzate da calciatori di questo reparto, lasciando a 0 il conto delle marcature degli attaccanti. Inserimenti e conclusioni dalla distanza: queste le due armi in più a disposizione di Di Francesco, grazie essenzialmente alle qualità balistiche e alle incursioni degli uruguaiani Giacomazzi e Grossmüller, cannonieri dei salentini con due gol ciascuno. Sul gioco laterale da tenere d’occhio Cuadrado: grande velocità e coordinazione per il nazionale colombiano, in grado di saltare l’uomo e creare spazi per i compagni con i suoi movimenti a rientrare. Buono l’impatto anche per l’ex Milan Strasser, già in gol in questo campionato e usato principalmente come scudo davanti la difesa. Chiudono Obodo, Bertolacci, Olivera e Piatti, con quest’ultimo che in particolar modo cerca molto spesso il tiro da lontano. Arriviamo così all’attacco che, come detto in precedenza, è ancora privo di gol segnati. Quattro le punte messe in campo fino a questo momento da Di Francesco: si tratta di Corvia, apparso poco incisivo, di Pasquato, di Di Michele, fermato da un infortunio a metà ottobre e del nigeriano Ofere, quarta scelta in un reparto non di primissimo livello.
Vista la sicura assenza del talentino colombiano Muriel (secondo nella classifica marcatori del recente mondiale under 20 con quattro segnature) e la mancanza di valide alternative offensive, Di Francesco potrebbe optare nuovamente per il 4-4-1-1, risultato poi efficiente nella gara del “Manuzzi” contro il Cesena. Uno scacchiere tattico in grado di garantire maggior impatto sulle fasce laterali (che verrebbero occupate presumibilmente da due velocisti, con buona tecnica, quali Cuadrado e Rubén Olivera) contro una Roma che, spesso e volentieri, si trova scoperta in quella zona di campo durante il ripiegamento difensivo. Un solo trequartista, con Bertolacci e Giacomazzi (incerta la sua presenza) a contendersi il posto, e un’unica punta in grado di spaziare molto e ripartire rapidamente in contropiede: in questo caso l’indiziato numero uno sarebbe Pasquato, preferibile per questo tipo di caratteristiche a Corvia, giocatore che si trova più a suo agio vicino all’area di rigore. I due mediani centrali potrebbero così essere il nazionale sierraleonese Strasser e Grossmüller: i due offrirebbero un giusto mix tra capacità di difesa e d’attacco. Tuttavia, come successo nelle precedenti partite, Di Francesco potrebbe cambiare di nuovo e decidere di affidarsi al 4-3-1-2, con il quale ha affrontato le trasferte di Palermo e Genova, o al 4-2-3-1, utilizzato con risultati alterni.
Dell’attuale rosa salentina, sono solamente tre i giocatori già a segno in passato contro i giallorossi: si tratta di David Di Michele (tre le realizzazioni per lui, con le maglie di Udinese e Palermo), Massimo Oddo (tre reti tra Verona e Lazio) e Guillermo Giacomazzi, autore di una marcatura (per l’uruguaiano anche un autogol in Lecce-Roma 1-1 del 2 febbraio 2005).
E’ Francesco Totti invece il top scorer della Roma nelle sfide ai pugliesi: dieci i gol a referto per il Capitano (serie iniziata il 21 settembre 1997, Roma-Lecce 3-1), seguono poi Taddei (con la maglia del Siena) e Simplício (Palermo e Parma) con due. Chiudono la classifica, tutti a quota uno, Kjær (Palermo), Juan, Pizarro, Burdisso e Perrotta (con il Chievo Verona). Da segnalare in particolar modo i “portafortuna” Burdisso e Juan: per l’argentino (purtroppo la stagione sembra finita) cinque partite con altrettanti successi dinanzi al Lecce (tra le fila di Inter e Roma); medesimo discorso per il brasiliano, che, nei tre incontri disputati come avversario dei salentini, ha sempre portato a casa i tre punti.