Da Robben a van Persie, passando per Higuaìn: tutte le bombe di mercato accostate alla Roma nel 2012
Un altro anno calcistico – il 2012 - si è appena concluso. Insieme a campionati, coppe, risultati, nello sport più seguito al mondo c’è sempre una costante a farla da padrona: il calciomercato. In particolare a Roma, piazza dallo smisurato bacino d’utenza tra televisioni, radio, carta stampata e siti internet, è quasi impossibile non incappare in alcune cosiddette “bombe di mercato”, tanto chiacchierate quanto spesso lontane da quello che è il nuovo progetto americano, che sta facendo della ricerca dei giovani e dell’oculatezza nel monte ingaggi la propria politica. Alle porte del nuovo anno, Vocegiallorossa.it vi propone alcune tra le trattative più inverosimili attribuite alla società capitolina in tutto il 2012.
NILMAR – A cavallo tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 è il brasiliano Nilmar Honorato da Silva il “prescelto” da alcuni siti internet per rafforzare l’attacco della Roma. Tante parole, tanti agenti e procuratori interpellati a riguardo alla ricerca di conferme per una trattativa mai realmente decollata. Tant’è che a luglio il calciatore lascia il Villarreal per accasarsi in Qatar, all’Al Rayyan.
ISLA, ARMERO, BENATIA, DANILO, ASAMOAH – La grande cavalcata che ha portato l’Udinese di Guidolin a qualificarsi per ben due anni consecutivi ai preliminari di Champions League ha messo in luce tutti i talenti pescati dai Pozzo in giro per il mondo, passando non certo inosservati alle big italiane ed europee. In particolare questi cinque giocatori nell’arco dell’anno sono accostati a moltissime squadre, tra cui non poteva mancare la Roma. Ma quella dei Pozzo, si sa, è una bottega cara e, per una società come quella giallorosa che sta costruendo e che aveva bisogno di acquistare molti giocatori in più reparti, è impossibile accontentare le esose richieste della società friulana. Infatti Isla e Asamoh si accasano in estate alla Juventus, che sborsa ben 15 milioni per la metà di entrambi, mentre gli altri tre sono tuttora all’Udinese.
Lo stesso discorso vale per i colombiani Muriel e Cuadrado, gioielli di proprietà dei friulani ed esplosi a Lecce: anche questa volta i due vengono accostati alla Roma, ma la notizia non trova riscontri. Il primo va alla Fiorentina in comproprietà, il secondo sta vivendo una stagione non molto fortunata per via degli infortuni all’Udinese.
PAULINHO – La grande conoscenza che il Ds Walter Sabatini vanta del mercato sudamericano, spinge in orbita Roma molti giocatori di quel continente, forse troppi. E’ il caso di Paulinho, centrocampista brasiliano salito alle luci della ribalta con la maglia del Corinthians. Di lui alla Roma si è scritto e detto tanto, ma la realtà dei fatti è che i giallorossi nel suo ruolo hanno poi acquistato Michael Bradley e Paulinho è ora vicino all’Inter, che lo sta trattando (davvero) da tempo.
HIGUAIN E VAN PERSIE – Sognare, si sa, è bello, specialmente nel mondo del calcio. Ma a volte i sogni sono destinati a rimanere tali, come nel caso della voce che voleva la Roma interessata a due fuoriclasse assoluti del calcio europeo e mondiale: l’argentino Gonzalo Higuaìn, in forza al Real Madrid e Robin Van Persie, all’epoca di proprietà dell’Arsenal ma strappato a suon di milioni dal Manchester United ai Gunners. Per una nuova società come quella capitolina, che sta ancora cercando una propria dimensione soprattutto dal punto di vista economico, non è fattibile neppure pensare di andare a prelevare questo tipo di giocatori a top club mondiali che giocano regolarmente la Champions League, considerando anche i vertiginosi valori dei cartellini e degli ingaggi.
LUIS SUAREZ E TORRES – Idem come sopra. L’uruguayano dal carattere non certo facile, è sì molto spesso in conflitto con il mondo del calcio inglese ed il proprio club, il Liverpool, a causa del suo carattere molto difficile, ma resta comunque uno dei giocatori più forti (e costosi) al mondo. Profumatamente pagato all’Ajax, servirebbe un’offerta faraonica per convincere gli inglesi a privarsene, considerando anche che Suarez continua a trascinare il Liverpool a suon di gol e di grandi giocate. Dal canto suo, lo spagnolo venne pagato dal Chelsea – che lo acquista proprio dal Liverpool – la pazzesca cifra di 58 milioni di euro. Dopo un grave infortunio subito qualche anno fa, Torres sta vivendo una fase calante della propria carriera, ma il club di Abramovich sta facendo di tutto per riportarlo ai suoi livelli, prendendo come allenatore quel Benitez che lo esaltò quando indossava la maglia del Liverpool. Per spegnere qualsiasi fuoco di paglia circa un accostamento dell’attaccante alla Roma, l’agente de El Niño a fine marzo è piuttosto categorico: “Il campionato italiano è sempre di alto livello, ma al momento non ci sono trattative in corso con la Roma”.
KRASIC – Giunto alla Juventus due estati fa per quasi venti milioni dal CSKA Mosca, dopo un primo anno giocato su livelli sufficienti, il biondo serbo si è rivelato un vero e proprio flop durante la gestione Conte. Penalizzato anche dal passaggio al 3-5-2 dal 4-2-4 che l’allenatore aveva inizialmente pensato per la sua squadra, il mancato feeling tra i due ha relegato l’esterno ai margini della squadra. Così, come spesso succede, tra le decine di nomi di squadre accostategli spunta anche la Roma. Anche in questo caso ogni sorta di ipotesi si spegne dopo poche settimane, con la partenza di Milos Krasic all’estero con tanto di smentita dell’agente, che nega ogni contatto con i giallorossi.
GIUSEPPE ROSSI – Talento nostrano e fatto migrare troppo presto all’estero, prima che due gravissimi infortuni ne bloccassero la carriera, l’attaccante del Villarreal era appetito da mezza Europa. Ma ora che le sue precarie condizioni fisiche e la retrocessione nella Serie B spagnola dei Sottomarini Gialli spingono Rossi via dalla Spagna, le squadre dapprima interessate sono un po’ scettiche sull’effettiva completa guarigione del ragazzo e, considerando anche che il Villarreal chiede ancora una cifra vicina ai 10 milioni per il cartellino, il mercato attorno al giocatore si è un po' raffreddato. Tra gli interessati, secondo una parte della stampa, c'è pure la Roma, anche se finora non si hanno notizie della benché minima trattativa.
HERNANDEZ – Scoperto da Walter Sabatini ai tempi del Palermo e portato in Italia dallo stesso Ds, La Joya uruguayana è accostata alla Roma fin dal primo giorno dell’insediamento del dirigente nella Capitale. Più per un’associazione di idee, però, che per altro, in quanto di Hernàndez a Trigoria non se ne sente più parlare da mesi.
ROBBEN – Quello dell’olandese è uno di quei nomi che fanno stropicciare gli occhi quando lo si vede accostato alla Roma la prima domanda che viene in mente è “ma sarà vero?”. La risposta in questi casi è, purtroppo, sempre no. Ad alimentare queste voci sui giornali è il ritardo del rinnovo tra Robben ed il Bayern Monaco, rinnovo che arriverà puntualmente e a tanti, tantissimi zeri. Con buona pace di chi aveva già anticipato il “colpaccio” da parte della Roma.
AQUILANI – Ceduto al Liverpool per fare cassa dalla precedente gestione nell’estate 2009, il centrocampista di Montesacro sia in Inghilterra che in Italia sta stentando a trovare una sua identità. Ben tre, infatti, sono le squadre italiane in cui Aquilani ha giocato negli ultimi tre anni e due di queste (Juventus e Milan) non hanno voluto pagare la cifra richiesta per riscatto. Così non può non prendere corpo l’ipotesi di un ritorno nella Capitale. Peccato che anche in questo caso la possibilità non abbia sfiorato minimamente i dirigenti di Trigoria, essendo Aquilani lontano da quegli standard che la nuova società ha in mente per costruire la Roma. Puntualmente l’affare non si verifica e Aquilani viene ingaggiato dalla Fiorentina.
JOVETIC – 30 milioni. Tanto è la cifra richiesta dalla Fiorentina per privarsi del suo giocatore migliore, Stevan Jovetic. E tante, ovviamente, le grandi d’Europa pronte a scatenare una vera e propria asta per portare a casa un prospetto per il futuro e una sicurezza per il presente come il montenegrino. Asta a cui, attualmente, la Roma potrebbe difficilmente partecipare, contrariamente a quanto diffuso da una parte della stampa romana.
BLOCCO CATANIA – Il possibile ritorno – poi sfumato – di Montella come successore di Luis Enrique apre all’inizio del mercato uno scenario che vuole l’Aereoplanino portarsi a Roma alcuni dei suoi pupilli dal Catania, reduce da un’ottima stagione. Si parla di Gomez, di Almiron, addirittura di Marchese e Spolli. Montella poi non sposa il progetto romanista e le voci che volevano questi giocatori in orbita Roma rimangono tali.
BLOCCO PESCARA – Altro giro, altra corsa. Sì, perché nella stagione 2011/2012 la vera sorpresa della Serie B – ma forse dell'intero calcio italiano – è il Pescara di Zdenek Zeman, capace di vincere il campionato vincendo e divertendo, come si confà alle squadre del boemo. Subito dopo la promozione, però, il tecnico viene contattato dalla Roma, orfana del dimissionario Luis Enrique: il ritorno nella Capitale è un’occasione troppo ghiotta per Zeman, che accetta subito l’incarico dopo il mancato accordo tra la Roma e Montella. Da lì in poi, come successo con il Catania, alla Roma viene accostata metà di quel Pescara: Verratti, poi andato al Psg per 12 milioni di euro, Insigne e Immobile, rientrati nei rispettivi club dal prestito al Pescara e ancora Capuano, Balzano e Perrotta, tutti e tre rimasti in Abruzzo nella difficile stagione che i biancoazzurri stanno vivendo in Serie A.
KUYT – E’ il 28 gennaio 2012, la voce proviene dall’Olanda: la Roma chiede informazioni al Liverpool sull’attaccante Dirk Kuyt, altro giocatore dall’ottimo curriculum, ma con un’età e un ingaggio che non si sposano con la politica romanista. Dopo molto scrivere e molto parlare, anche stavolta il tutto finisce in una bolla di sapone: Kuyt lascia il Liverpool e firma un contratto triennale con il Fenerbache.
ERIKSEN – “Sono un tifoso della Roma. Dopo ogni partita con l’Ajax, la prima cosa che faccio è guardare il risultato della Roma. Totti? Era il mio idolo da bambino. Giocavo con la playstation e lui era nella mia squadra e così ho cominciato a seguirlo”. Tanto basta per accostare ripetutamente il talento danese alla Roma, accostamento che prosegue tuttora ogni qualvolta Eriksen parla del proprio futuro e del suo debole per i colori giallorossi. Fatto sta che le trattative non si fanno sui giornali e non risulta ci sia mai stata una reale offerta della Roma all’Ajax per il suo trequartista. Per il momento.
SANDRO – Il forte centrocampista del Tottenham per molti è destinato a rimpiazzare De Rossi alla Roma. Così ogni volta che il romanista sembra allontanarsi, il brasiliano è dato sempre più vicino ai giallorossi. Dopo il rinnovo e il rifiuto della dirigenza a vendere Capitan Futuro, anche ogni velleità di vedere Sandro nella Capitale si dissolve.
WITSEL – Questa volta l’indiscrezione rimbalza dal Portogallo: la Roma vuole Witsel. L’unico ostacolo – si fa per dire – è la clausola rescissoria concordata dal giocatore con il Benefica di ben 40 milioni di euro. Anche il centrocampista belga è stato paventato quale possibile sostituto di De Rossi ma, come successo per Sandro, non vi è alcun riscontro. Witsel si trasferisce poi insieme all’attaccante Hulk allo Zenit di Spalletti per la faraonica cifra di 80 milioni di euro. Soldi che, attualmente, solo i russi e gli sceicchi possono sborsare.
HUMMELS, PISZCZEK, LEWANDOWSKI – Il ritorno del Borussia Dortmund tra le grandi d’Europa ha messo in luce i grandi talenti della squadra tedesca, in particolare Mats Hummels, Lukasz Piszczek e Robert Lewandowski che tanto bene hanno fatto anche nell’ultimo Europeo. Con la Roma che cerca rinforzi proprio nei loro ruoli (difensore centrale, terzino destro e attaccante) l’accostamento è quasi inevitabile. Impossibile, però, qualsiasi trattativa con il Borussia che si è tenuto stretti i propri gioielli e che chiede cifre fuori mercato per privarsene.
PEDRO – La strapotenza del Barcellona più forte mai esistito passa soprattutto per la propria cantera, perenne fucina di talenti cristallini che nel giro di pochi anni fanno la fortuna della prima squadra. Folle, dunque, solo pensare di strappare a una squadra come il Barça i suoi giocatori più giovani e dal futuro assicurato. “Non c’è nulla di vero nelle voci che vorrebbero Pedro lontano da Barcellona, lui non ha parlato con altre squadre e tantomeno con i blaugrana riguardo ad un possibile trasferimento” sentenzia all’inizio del 2012 l’agente di Pedro, accostato a più squadre tra cui la Roma.
JULIO CESAR – In estate i tormentoni di mercato sono all’ordine del giorno. Non fa eccezione la partenza di Julio Cesar dall’Inter, che lo rimpiazza con il più giovane Handanovic. Il brasiliano si trova così a dover cercare una squadra e come non accostarvi la Roma? Roma che tra l’altro ha già in Stekelenburg il proprio portiere titolare e sarebbe una follia ingaggiare un calciatore di 33 anni a 5 milioni annui di ingaggio in un ruolo già coperto. Com’è arrivata la notizia, così viene smentita poche ore dopo. Julio Cesar si accasa poi al QPR, club ultimo in classifica nella Premier League.