Con la forza dei numeri, Mattia Destro sconfigge i paradossi

17.02.2014 09:30 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Con la forza dei numeri, Mattia Destro sconfigge i paradossi
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Non erano bastati quattro gol e un assist a Mattia Destro, rientrato lo scorso 8 dicembre dopo uno stop di oltre sei mesi per il problema al menisco, per dissipare i dubbi sulla sua incidenza nella rosa della Roma. La valutazione data al suo cartellino - su cui erano pesantemente anche Inter e Juventus, sulle quali la Roma ha prevalso -, qualche gol sbagliato di troppo - dopo aver maledetto l'assenza di un vero centravanti - e la delusione per l'uscita dalla Coppa Italia lo avevano gettato nel paradossale limbo della critica, che temeva sia il futuro prossimo, visto l'infortunio che avrebbe tenuto fuori Francesco Totti per 10 giorni, sia quello più remoto, con una possibile Champions League da affrontare nella prossima stagione.

Mattia Destro è entrato in campo contro la Sampdoria con sulle spalle la grande responsabilità di sostituire il Capitano e in più quella supplementare, come se non si potesse avere una giornata storta, di dover nuovamente dimostrare di essere da Roma, dopo aver regalato due punti importantissimi con la Fiorentina con mezz'ora di autonomia atletica, dopo aver sbloccato dopo una manciata di giri di orologio le gare con Milan e Livorno e prima aiutato ad aprire, con la torre per Benatia, e poi chiuso - di fatto - quella col Catania. La prima palla buona arriva presto, un lancio dalle retrovie di Strootman, al momento del quale Destro parte però in fuorigioco: un gol sarebbe stato una beffa, lo è forse ancor di più il tiro centrale parato da Da Costa, che alimenta i mugugni reali e virtuali dei tifosi. La seconda è un delizioso invito da destra di Pjanic, ma non c'è puntualità nel presentarsi all'appuntamento e l'occasione sfuma; poi ci si mette anche la sfortuna, con Mustafi che spizza quel tanto che basta un cross su cui il numero 22 era pronto a spaccare la porta con un colpo di testa. Ma è proprio con preciso un colpo di testa che alla fine arriva il gol arriva, così come l'esplosione di gioia per il quinto gol in campionato che però sembra il primo per come viene accolto. E alla fine arriva anche il sesto, con un movimento a tagliar fuori il difensore e una conclusione secca, da centravanti purissimo, di quelli di razza, del club al quale Destro vuole fortemente iscriversi. Ma i numeri dicono che forse di quel club lui fa già parte: al momento della sua sostituzione all'83', il suo minutaggio stagionale in Serie A recita 462, recuperi compresi. Il calcolo è presto fatto: 1 gol ogni 77 giri di orologio spaccati, numeri da sogno. Per lui e per i tifosi, che alla sua uscita dal campo lo hanno omaggiato di un coro come raramente accade a un singolo giocatore allo Stadio Olimpico.

Segnale che Mattia Destro ha vinto questa battaglia contro il paradosso, con i numeri che hanno preso il sopravvento su malumori e un forse eccessivo sconforto. Ora a lui l'arduo compito di restare su questi livelli, con la certezza di avere la forza di superare gol sbagliati e giudizi probabilmente affrettati