Ascesa e discesa di Justin Kluivert

14.07.2020 20:30 di  Danilo Budite  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Danilo Budite
Ascesa e discesa di Justin Kluivert
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Sembrava poter essere il suo anno: un ottimo inizio, poi un calo in concomitanza con quello della squadra, ma il declino invece è diventato inarrestabile. Il momento di Justin Kluivert non è decisamente dei più positivi: ha accusato il crollo della squadra a inizio 2020 e dopo la ripresa è lentamente uscito dai radar, pagando anche tatticamente il cambio di modulo di Fonseca. Riavvolgendo però il nastro della stagione sembrava davvero difficile ipotizzare una situazione del genere. Appaiono lontanissimi i tempi in cui il tecnico portoghese non rinunciava al giovane olandese, preferendolo anche a Zaniolo come nel match casalingo col Sassuolo. Dal canto suo Kluivert ha ripagato inizialmente la fiducia del mister, giocando bene, e sembrava l'esterno perfetto per Paulo Fonseca, uno di quelli che aveva maggiormente giovato del lavoro tattico del mister. Nella prima parte di stagione l'ex Ajax è stata una pedina importante, dando davvero l'impressione di potersi ritagliare un ruolo di rilievo nella rosa giallorossa. Poi, come detto, il calo, concomitante però con quello della squadra, ma dalla ripresa del campionato qualcosa non è ripartito tra la Roma e Kluivert. Appena 124 minuti nelle 6 partite post lockdown, incolori le prestazioni da titolare contro Milan e Napoli. Poi la clamorosa esclusione dai convocati per il Parma, una decisione che ha sicuramente fatto rumore, amplificata dai 90 minuti in panchina col Brescia. Da pedina quasi irrinunciabile ad alternativa non primaria, sono diversi i motivi di questa discesa dell'olandese.

CAMBIO A SFAVORE - Un fattore decisivo nel periodo negativo di Justin Kluivert è sicuramente il cambio tattico operato da Paulo Fonseca. Gli esterni d'attacco sono stati nella carriera del portoghese sempre fondamentali per il suo credo tattico, ma quest'anno non ha ricevuto troppe risposte positive. Al netto anche di prestazioni buone, come quelle offerte da Kluivert nella prima parte di stagione, il grande problema della Roma è sempre stato lo scarso apporto in zona gol degli esterni. L'olandese ad esempio ha messo a segno solo 7 gol in ben 29 partite ed è il terzo miglior marcatore dopo Mkhitaryan e Zaniolo, che però sono stati fuori a lungo. Numeri non all'altezza, che hanno contribuito a convincere Fonseca ad abbandonare il suo classico 4-2-3-1, cavallo di battaglia della sua carriera, per adottare un 3-4-2-1 che rinforza difensivamente la squadra, ma che mette anche in risalto le qualità dei migliori giocatori offensivi alle spalle di Dzeko, come Mkhitaryan, Zaniolo e Pellegrini. Chi ne paga sono ovviamente gli esterni d'attacco, tra cui Kluivert, che ha avuto la sua occasione a Napoli, nella prima uscita col nuovo modulo, ma è risultato troppo evanescente, con tutte le attenuanti del caso visto che la Roma è andata al San Paolo con un atteggiamento poco propositivo. Sicuramente la giovane età gli permette di poter imparare al meglio anche a fare quella posizione intermedia tra esterno e trequartista, ma nell'immediato è difficile, ci vuole tempo e visti i ritmi frenetici è molto complicato trovarne.

DISCESA E RINASCITA - Anche altri fattori extra-campo possono aver contribuito alla discesa di Justin Kluivert. L'esclusione dai convocati per la sfida col Parma ha sicuramente fatto rumore, Fonseca deve aver visto qualcosa che non gli è piaciuto e ha deciso di punirlo. Un errore, specie di gioventù, si perdona e sicuramente non è una convocazione mancata a tracciare una strada, ma è significativo che in un momento buio per la squadra l'olandese non si riuscito a dare il meglio di sè, nemmeno ad essere all'altezza di meritare una convocazione. In un momento transitorio, da sfruttare per ritagliarsi un posto nel nuovo modulo. I 90 minuti in panchina poi col Brescia sono stati un macigno dopo il Parma e hanno contribuito ad aumentare le domande intorno al giocatore. Fonseca ha però dimostrato di punire e premiare con egual giustizia, la mancata convocazione con i crociati ha pesato ma può essere beatamente dimenticata. Certo, magari anche altri fattori possono non far stare tranquillo Kluivert, il mercato che si avvicina, quelle insistenti voci che sussurrano di una maglia blaugrana dal sapore paterno, la necessità della Roma di vendere e la consapevolezza di non essere una pedina irrinunciabile. Ma Kluivert nella prima parte di stagione ha dato molto alla Roma e ha le qualità per continuare a dare, sarà cruciale in questo finale di stagione che l'olandese ritrovi motivazione ed entusiasmo per rinascere e tornare a essere una pedina importante per Fonseca, come lo è stato per gran parte della stagione.

Prossima partita: Roma-Hellas Verona, mercoledì 15 luglio ore 21:45
Probabile formazione (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini, Fazio, Ibanez; Zappacosta, Cristante, Veretout, Spinazzola; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.
Ballottaggi: Fazio/Cristante, Zappacosta/Peres, Cristante/Diawara, Spinazzola/Kolarov, Pellegrini/Perez.
In dubbio: Smalling
Squalificati: -
Diffidati: Santon, Kluivert, Dzeko, Diawara.
Indisponibili: Santon (lesione muscolare al polpaccio sinistro)