Altra partita pazza tra Roma e Bayer; stavolta col lieto fine
La Roma si gioca in una partita sola gran parte delle possibilità di proseguire la sua avventura europea. L'imperativo è vincere, dopo 14 mesi dall'ultimo successo in Champions League. L'avversario è lo stesso di due settimane fa: quel Bayer Leverkusen dalle sette vite che rimontò i giallorossi con due gol negli ultimi minuti di gioco. Garcia perciò va all'attacco e schiera: Szczesny in porta; Florenzi, Manolas, Rüdiger e Digne in difesa. Linea mediana con il rientrante De Rossi, Pjanic e Nainggolan. Il tridente è lo stesso della partita persa contro l'Inter, con Gervinho e Salah ai lati di Dzeko, autore di soli 3 gol nelle ultime 26 presenze in Champions League tra Roma e Manchester City. Lo spauracchio da evitare è il Chicharito Hernandez, che ha già segnato due gol nella partita d'andata.
Comincia la sfida con il calcio d'inizio battuto dalle aspirine. Passa appena un minuto e 40 e la Roma è già in vantaggio. Dzeko difende il pallone nel cerchio di centrocampo e lancia Salah in campo aperto: l'egiziano si invola trovando un autostrada di fronte a sé e beffa Leno con un tiro mancino che il portiere può solo sfiorare. Il “Messi d'Egitto” è in palla: dalle sue continue accelerazioni nascono i maggiori pericoli per la difesa avversaria. Al 20' Dzeko guadagna un fallo sulla tre quarti. La posizione non è ideale, ma Pjanic prova lo stesso concludendo centralmente. La Roma è incontenibile in questo avvio: Nainggolan si muove bene tra le linee e verticalizza per Dzeko sul filo del fuorigioco. Il bosniaco, proprio lui, interrompe il digiuno di gol freddando il portiere con un rasoterra chirurgico. Non pago di aver gonfiato la rete, qualche istante più tardi, Dzeko potrebbe addirittura fare 3-0 e chiudere anzitempo la contesa, ma non inquadra la porta dopo una bella manovra giallorossa. L'unica azione degna di nota del Bayer nel primo tempo arriva al 40'. Digne fatica un po' a contenere Donati: il terzino italiano va al cross trovando l'acrobazia di Hernandez, facile da neutralizzare per Szczesny. Poi Salah non sfrutta a dovere due ripartenze in fotocopia, perdendosi nell'ultimo passaggio. Si va così al riposo sul risultato di 2-0.
Nella ripresa la Roma entra in campo distratta, mentre il Bayer cambia assetto con l'inserimento di Bellarabi per Kießling. Dopo pochi secondi Kampl serve un pallone arretrato a Mehmedi, autore del gol del 4-4 due settimane fa. Il centrocampista svizzero fulmina Szczesny con un destro potente. Dimezzato lo svantaggio, le aspirine ci credono e pareggiano i conti. Florenzi non è allineato bene con i difensori e tiene in gioco Hernandez, il quale fa 2-2 con un tiro in diagonale. Per la Roma è tutto da rifare e deve rinunciare a Florenzi acciaccato; al suo posto Maicon. I tedeschi invece volano sulle ali dell'entusiasmo: Mehmedi dalla sinistra si accentra impegnando severamente Szczesny. Al 62' episodio dubbio in area di rigore tedesca, con Tah che marca Dzeko in maniera spartana. L'arbitro lascia proseguire. Un Gervinho leggermente in ombra esce dal campo per far posto a Iturbe. La partita di Maicon invece dura appena 20 minuti e Garcia è costretto a cambiarlo con Torosidis. A 12' dal termine un'azione confusa porta al rigore per la Roma e all'espulsione di un difensore, una mazzata per il Bayer. Leno si salva come può sul tiro a botta sicura di De Rossi; da dietro arriva Salah per il tap in, ma Toprak frana su di lui. Sul dischetto si presenta Pjanic, che con freddezza fa 3-2 facendo esplodere l'Olimpico. Negli ultimi minuti il forcing delle aspirine non produce azioni concrete. La squadra di Garcia intasca tre punti fondamentali per la corsa agli ottavi, anche perché nell'altra partita del girone il Barcellona fa il suo dovere battendo 3-0 il BATE.