1 maggio 2011, Totti salva la Roma a Bari: "Non sono morto ma fino a due mesi fa dicevano che fossi il male della Roma"
La storia si ripete, ciclicamente. Francesco Totti fa parte della storia, la storia del calcio e in particolare ha fatto la storia della Roma. Il numero dieci capitolino è stato spesso dato per morto e finito in questi anni e ha sempre risposto sul campo, annullando la sua carta di identità e disintegrando tutte le funeree previsioni sul suo conto. Cinque anni fa, il primo maggio del 2011, la Roma andava di scena a Bari: i padroni di casa si portano subito in vantaggio grazie a un rigore concesso per un mani ingenuo di Juan. Niente paura perché Totti si carica la Roma sulle spalle e agguanta il pareggio con una rasoiata su punizione. Gol numero 205 in serie A, raggiunto un mito del calcio come Roberto Baggio. Il Bari non ci sta e ripassa in vantaggio. A complicare la vita ai giallorossi, ci pensa anche Daniele De Rossi che si fa cacciare per una gomitata a un avversario. Totti pareggia ancora i conti su rigore, poi i pugliesi, rimasti in 10, colgono un palo. La Roma risponde con un altro legno (ancora Totti su rigore), il Bari allora prende una traversa.
Perrotta si fa cacciare e la Roma rimane addirittura in 9. Un delirio. Rosi regala poi tre punti fondamentali allo scadere: "Fino a due mesi fa dicevano che fossi il male della Roma, mi criticavano spesso e volentieri. Il mio segreto? La testa è la prima cosa. Se stai bene di testa puoi fare grande cose. Non sono morto, non morirò mai", dichiarerà il Capitano giallorosso a fine gara, presentandosi davanti alle telecamere con una maglietta con la scritta: "The King of Rome is not dead", la celebre frase pronunciata dal telecronista Richard Lightbown nel corso del derby giocato poche settimane prima, deciso proprio dalla doppietta di Totti. "Il Re di Roma non è morto". Sono passati 5 anni eppure, proprio nei giorni in cui si parla di un suo possibile e insperato rinnovo del contratto, queste parole riecheggiano forte e chiaro. Fino a Boston.