Vincenzo Esposito: "Convocazione di Chiellini dopo un gesto violento non è un buon segnale. Ecco come sta Ciro"
A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Vincenzo Esposito, zio di Ciro Esposito: «La prima cosa che mi ha detto Ciro appena mi ha riconosciuto è stata: “zio, sono scappato”. In questa storia c’è un problema umano, personale e privato: mio nipote che non sta bene e poi un problema politico perché questo focalizzarsi dei luoghi comuni mi sa molto di un attacco a Napoli. Parecchi giornalisti, arrivati a Scampia, sono rimasti esterrefatti perché non immaginavano cosa fosse Scampia, ossia un posto fatto di persone perbene. Gli italiani dovrebbero capire che viviamo in un luogo in cui è più faticoso essere una persona perbene, ma noi lo siamo e il calcio spesso non aiuta.
L’impunità è il terreno in cui nasce la violenza e se un signore che si chiama Chiellini compie un atto negativo nei confronti di un giocatore della Roma, ma poi viene convocato in Nazionale, non è un buon segnale. Quando un atto di violenza gratuita non viene sanzionato, è sbagliato in ogni campo.
Le condizioni di Ciro Esposito? E’ vero che non muove le gambe, ma non è cosa nuova, si trova in questa condizione da sabato, ma la famiglia non l’ha mai detto perché Ciro sta lottando tra la vita e la morte e in questo momento le gambe rappresentano sì un problema serio, ma prima di tutto c’è la vita. E, tra l’altro, i medici non hanno ancora sciolto la riserva. Dopo tre arresti cardiaci e tre interventi credo e spero che il peggio sia passato e sono convinto che alla fine Ciro muoverà anche le gambe anche perché al 70% ci hanno detto che riuscirà a muoverle. Ma la cosa principale è che Ciro esca dal pericolo di vita. Poi, non bisogna mai abbassare le guardia: la Digos sta indagando affinché si scopra l’intero gruppo che ha assalito i napoletani. Noi non molliamo e sono fiducioso.
Si parla tanto delle persone poco raccomandabili che vanno allo stadio, mi piace sottolineare che in curva B ci vanno persone discutibili, ma anche e soprattutto persone perbene come un mio amico che è professore universitario.
Serviva cercare il mostro nei fatti di Tor di Quinto e se n’erano costruiti due. Credo solo che adesso è necessario capire come siano andate realmente le cose e sono certo che Napoli uscirà a testa alta in questa storia.
Voglio sottolineare la grande solidarietà che ci è arrivata in questi giorni dalla grande famiglia che è Napoli. E poi, voglio dire che anche alcuni Ultras giallorossi mi hanno mandato messaggi di solidarietà. E ancora, il capitano del Genoa, Daniele Portanova, ha cambiato l’immagine del profilo su Facebook: ora ha una foto con scritto “Ciro non mollare”. Nella tristezza, vedere queste cose danno un po’ di sollievo».