Ulivieri: "La Conference League ha preso un po' di importanza l'anno scorso perché è stata vinta dalla Roma"

"Mi sembra che in partenza le proporzioni sulla vittoria siano 85 il City e 15 l'Inter". È il commento di Renzo Ulivieri che, a tuttomercatoweb.com, ha parlato della finale di Champions League in programma domani sera:
Che partita pensi potrà svilupparsi la partita?
"Credo che il tema sarà il Manchester City che attacca con tanti passaggi e tanta manovra. Bisognerà vedere se l'Inter vorrà interrompere questa manovra o no. Io credo che sarà impossibile per cui bisognerà prenderne atto e agire di conseguenza. Non provarci nemmeno ma lasciare due uomini in avanti sempre senza farli rientrare, conquistare la palla e arrivare al due contro due. E su quel due contro due si svolgerà la partita dell'Inter in chiave offensiva. Poi partiranno anche i centrocampisti ma il punto di riferimento devono essere i due davanti".
L'ago della bilancia per i nerazzurri chi sarà?
"Tutta la squadra. Ci vuole una prestazione al massimo".
Tanta amarezza nella Fiorentina per un'altra finale persa e le critiche per Italiano.
"Le critiche per Italiano...Io credo che sia da valutare tutta l'annata che alla fine credo che non è neanche esaltante perchè ha fatto meno punti in campionato. Però essere arrivato in finale di Coppa Italia e disputare questa finale di una coppa che a dire la verità ha preso un po' di importanza l'anno scorso perchè l'ha vinta la Roma ed è stato fatto un po' di chiasso attorno a questa cosa, però è la coppa delle settima e delle ottave. Però esserci arrivati è segno di una squadra che sta crescendo, sta cominciando a fare i primi passi in campo internazionale e quindi da questo punto di vista questa annata è positiva".
Le critiche per Italiano perché i gol presi sono stati in fotocopia e un atteggiamento forse troppo offensivo?
"Non è l'atteggiamento offensivo. È il marcare in avanti. Se poi hai vantaggio a marcare molto in avanti, e quindi in anticipo, e poi riproponi l'azione offensiva, è chiaro che quanto più avanti sei e più scopri dietro. E i gol della Fiorentina nascono da questo. Credo che l'allenatore centri poco. È la chiave di lettura del giocatore che deve capire quando l'avversario ha la palla scoperta, c'è bisogno di difendere la profondità prima. Sono errori individuali questi".
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 20/2010 del 11/11/2010
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Alessandro Carducci
© 2025 vocegiallorossa.it - Tutti i diritti riservati