Totti: "Ritorno a Roma? Diamo tempo al tempo". Sabatini: "Gli ho detto di smettere più volte ma ho fatto un grande errore, chiedo scusa dopo 5 anni"
“La partita della vita” è l’autobiografia di Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, scritta assieme al giornalista Andrea De Caro. Lo stesso allenatore serbo ha presentato il libro in diretta sul sito de La Gazzetta dello Sport e durante l’evento è intervenuto anche Francesco Totti: “Tra noi c’è sempre stato rispetto sia in campo che fuori. E questo è durato per tutta la nostra carriera. Sinisa mi voleva al Torino? Mi voleva a tutti i costi, ma per rispetto per la Roma non potevo giocare per un’altra squadra. Comunque mi sarebbe piaciuto. La Roma? Diamo tempo al tempo, vediamo cosa ci riserva il futuro. Giocare con Ibrahimovic? Io con lui facevo come Nocerino. (Ride, ndr). L’Inter di Mancini? Erano forti, avevano tutto al punto giusto. Il Covid-19? Ho avuto una polmonite bipolare con febbre, tosse. E’ stata dura. Ventiquattro giorni positivo. Il pallone d’Oro? Le parole, i riconoscimenti della gente, valgono più di quel trofeo”.
Durante la presentazione è intervenuto anche Walter Sabatini, che ha ricoperto il ruolo di DS nella Roma dal 2011 al 2016: "Ho detto a Totti di smettere più volte, perché avevo paura di vederlo declinare dalle sue capacità, di vederlo tramontare in campo. Ma poi riflettendoci ho capito. Francesco, sei una delle cazzate che ho fatto nella mia vita, ho fatto un grande errore, ti chiedo scusa adesso dopo 5 anni". La risposta di Totti arriva repentina: “Non ti preoccupare direttore, tutti facciamo le cazzate. È una frase bellissima, la terrò per sempre con me”.