Sampdoria, Lanna: "La Roma ha rappresentato l'apice della carriera di Mazzone"
Ci ha lasciato un mito della panchina. Carlo Mazzone si è spento all'età di 86 anni e a tuttomercatoweb.com Marco Lanna, presidente della Samp e suo giocatore ai tempi della Roma, lo ha ricordato così:
"Sono stato tre anni con lui in giallorosso, la prima stagione con Mazzone fu di studio, la squadra era in costruzione. Ma di lui mi colpì subito il tratto umano, la persona eccezionale. Come allenatore posso dire che è stato sottovalutato, era un tecnico che meritava di più. A parte il primo anno in cui ci fu, come detto, qualche difficoltà poi iniziammo a giocare un bel calcio: dicevano che era un difensivista e invece schierava tanti attaccanti e giocavamo bene. Mi dispiace che non abbia potuto esprimere tutte queste sue qualità. Era schietto e magari fuori dalle righe e forse ha pagato lo scotto di questo. La Roma ha rappresento l'apice della sua carriera. La persona mi ha insegnato tanto e mi ha dato tanto umanamente e professionalmente"
Episodi particolari che le vengono in mente?
"Con lui nei primi mesi ci fu qualche problema: mi aveva voluto Mazzone alla Roma e io avevo alcuni guai fisici che mi hanno condizionato. Ci siamo a volte un po' scontrati però è stata una fase conoscitiva utile per arrivare ad una stima reciproca. E quando sono tornato al top mi sono trovato benissimo in una difesa a tre con Aldair e Petruzzi, una delle migliori in cui ho giocato, al pari di quella della Samp dei miei anni. Con lui si rideva e si scherzava ma si lavorava anche duro, aveva un atteggiamento da papà, sapeva usare bastone e carota".