Roma, finalmente l'imbarazzo della scelta per Ranieri
Finalmente c’è abbondanza. Dopo periodi passati ad inventare ruoli offensivi (vedi i primi due anni di Spalletti), la Roma può contare su un parterre di punte di tutto rispetto. Le molte possibilità di scelta non devono però diventare un handicap per Ranieri, ancora in cerca della formula migliore da utilizzare. Menez, Totti, Vucinic, Adriano e Borriello, pochi in serie A (e non solo) possono annoverare un reparto del genere in rosa. Tutti con caratteristiche diverse, tutti intercambiabili, la maggior parte estremamente duttili.
La base fissa, fin da quest’estate nel ritiro di Brunico è stato il tridente, con interpreti diversi. Prima, visto anche l’arrivo in extremis di Borriello, si è partiti da Vucinic-Totti-Adriano, per passare al “classico” 4-2-3-1 con Vucinic e Menez ad affiancare il capitano; tra l’altro modulo base del finale della scorsa stagione. L’acquisto del centravanti napoletano ha regalato al mister e alla squadra la possibilità di contare su un giocatore che da troppo tempo mancava dalle parti di Trigoria: forza fisica, dinamicità, sacrificio e buona qualità realizzativa. L’abbondanza, però, come spesso capita, può creare problemi nelle scelte; Ranieri sta cambiando molto: paradossalmente il più giovane Jeremy Menez, ha spesso avuto la chance di giocare dal primo minuto, salvo subire la puntuale sostituzione. Il francese, schierato largo nel 4-4-2 in linea, o dietro le punte in posizione di trequartista, garantisce un equilibrio, quest’anno molto difficile da trovare. Vucinic, sia da esterno sinistro che da centravanti sembra mostrare i soliti pregi e difetti, senza subire oltremodo la posizione in campo.
I “problemi” più grandi sono paradossalmente nella definizione del ruolo del capitano e del talentuoso brasiliano. Totti, in queste partite, ha spesso ricoperto una parte di campo diversa rispetto alle sue ultime abitudini. Più arretrato e lontano dalla porta (vedi media realizzativa), costretto forse ad un lavoro fisico eccessivo, per un fuoriclasse che ha appena compiuto 34 anni. Discorso analogo, ma per motivi diversi, quello di Adriano. L’ex Flamengo finora ha visto il rettangolo verde solo come ala destra. Ranieri ha giustificato l’opzione considerando la libertà che il calciatore può avere senza un marcatore fisso in mezzo. La realtà è però visibile agli occhi di tutti. Per quanto ci stia mettendo grande impegno, l’imperatore non può avere ancora “la gamba” adatta per fare la differenza da quella parte. L’obbrobrio tattico trova giustificazione nelle parole del mister testaccino, nella necessità di trovare spazio al calciatore, nel tentativo di fargli ritrovare, passo passo, una forma accettabile Le considerazioni sono molte, la certezza è una: la Roma ha le carte in regola per giocarsela con tutti, basta esprimere il grande potenziale.