Prof. Cerulli: "L'uniformità del terreno di gioco ha un'incidenza significativa sugli infortuni. Meglio evitare record di recupero"
Il professor Giuliano Cerulli è intervenuto a NSL Radio per parlare dell'infortunio di Nicolò Zaniolo.
Si è parlato molto dell’incidenza del campo dell’Olimpico sugli infortuni di Zaniolo e Demiral, per lei potrebbe essere un fattore?
"È uno degli aspetti che può influire di più, le dinamiche dei due infortuni sono però diverse: nel caso di Demiral c’è stato un contrasto più importante, in quello di Zaniolo sembra invece che il ginocchio abbia ceduto prima del contatto con l’avversario. In gergo lo definiamo automatico quello del romanista. L’uniformità del terreno di gioco è un tema, ha un’incidenza significativa e si riapre la questione dell’erba naturale e del sintetico".
Dalla Roma hanno assicurato che Zaniolo stesse bene prima della partita, secondo lei è stato un infortunio casuale?
"Sicuramente è casuale quello che è successo, conoscendo lo staff giallorosso ritengo che Nicolò non avesse una condizione predisponente in atto. È indubbio che c’è un altro elemento di cui si parla negli Stati Uniti, il concetto del carico, il load management, il dosaggio dei carichi. C’è stata la pausa per le feste natalizie, un periodo in cui gli atleti riposano di più, ma per preservare i legamenti, soprattutto i crociati, bisogna allenare il ginocchio con esercizi propriocettivi e se si interrompe il circuito allenante si rischia poi di incorrere in questo infortunio. Va detto poi che ci sono tante gare ravvicinate e che non si fanno più i tradizionali ritiri precampionato".
In cinque mesi potrebbe farcela Zaniolo?
"Bisogna evitare record nel recupero, è meglio parlare di sei mesi perché c’è una guarigione biologica da rispettare".