Moscardelli: "Giusto che la Roma provi ad arrivare in fondo alla Conference League"
L'ex attaccante Davide Moscardelli, noto tifoso romanista che in carriera ha vestito, tra le altre, le maglie di Chievo e Pisa, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport all'interno della trasmissione "Parametri Zero". Queste le sue dichiarazioni:
Sei pronto per giocare con Francesco Totti anche se in un campionato di Calcio a 8?
“Assolutamente, sto contando i giorni. È comunque un campionato a tutti gli effetti e voglio vincerlo. Iniziamo il 27 settembre”.
Cosa pensi della Roma di Mourinho?
“Ha dimostrato di saper soffrire e di avere una mentalità già ben definita. Ha anche divertito, giocando bene. In più c’è entusiasmo, una componente fondamentale”.
Questa sera Mayoral potrebbe non giocare, mentre dal primo minuto dovrebbe partire Shomurodov.
“Mayoral mi piace molto e penso sia giusto che la Roma lo abbia confermato. Non è semplice per un attaccante fare bene al primo anno, ovvio che una panchina oggi potrebbe un po’ incupirlo. Ma lì deve essere un bravo psicologo l’allenatore e noi abbiamo Mourinho. Questo vale anche per altri giocatori che vengono utilizzati meno come Villar. Ci puoi rimanere male ma devi farti trovare pronto sempre, perché la squadra può avere bisogno di te in qualsiasi momento. C’è un solo modo per farlo: allenarsi come si deve. Su Shomurodov la penso allo stesso modo. Ottimo acquisto della Roma”.
Ti piace l’idea della Conference League?
“Forse non avrà il massimo dell’appeal ma intanto potendoci partecipare è giusto provare ad arrivare fino in fondo. Trovo anche corretto e bello per il calcio che ci sia l’opportunità di giocare una competizione europea anche per quelle squadre che giocano in campionati non di primo piano”.
Dove può arrivare la Roma?
“Questo è un campionato dove non vedo una squadra in grado di fare il vuoto. Può veramente succedere di tutto anche se per lo scudetto sarei prudente. Penso che l’obiettivo sia quello di tornare in Champions League”.
Da grande tifoso romanista, qual è stata la cosa più pazza che hai fatto per la Roma?
“Forse sono pazzie per gli altri per me sono cose normalissime che ti senti di fare quando sei appassionato. Mi viene in mente quando giocavo a Guidonia e io e altri compagni vincemmo dei biglietti per Roma-Barcellona, quella del 3-0 nel 2002. Solo che i nostri allenamenti finivano molto tardi, quindi ci sbrigammo ad arrivare allo Stadio. Parcheggiammo lontanissimo e iniziammo a correre sempre più forte, perché già sentivamo l’inno Champions. Era febbraio e faceva freddo ma quando entrai in Curva Sud avevo una maglia a maniche corte per quanto ero accaldato. Vista come è andata ne è valsa proprio la pena”.