Milan, Conceicao: "Espulsione? C'era anche col Bologna. Dettagli che sono decisivi"

L’allenatore del Milan Sergio Conceicao ha parlato ai microfoni di DAZN, dopo la sfida esterna sul campo della Roma persa 3-1.
Partita compromessa dal rosso a Gimenez: vi siete portati dietro un po' di nervosismo?
"L'ambiente non è facile dopo avere perso una finale, in cui ci sono stati dettagli come da 5 mesi che sono qua. Sono sempre negativi per noi e positivi per gli altri, per errori nostri o di altri. Il Var di oggi è lo stesso di Bologna: non dico che non ci sia oggi, ma c'era anche quello col Bologna. Si sta parlando di un titolo e di un posto in Europa: sono dettagli che diventano difficili da sostenere. Abbiamo cercato di dare il massimo, su questo non ho niente da dire. Potevamo vincere questa partita, ero fiducioso. Secondo gol su palla inattiva, non si può prendere così. Abbiamo avuto poi due palle gol per pareggiare e nel finale mancanza di benzina vista l'inferiorità numerica".
Non vedi l'ora di aprirti e chiarirti con la società?
"È vero, ognuno deve fare le valutazioni sul suo lavoro. Sono esigente con me stesso, valuterà quello che era stato fatto. Ho guardato in numeri: da quando sono arrivato, prima di oggi eravamo in zona Champions. Abbiamo vinto un titolo e fatto un'altra finale, poi sono stati sempre i dettagli come l'espulsione a Zagabria e altre espulsioni. E' un anno che non va bene per una squadra storica come il Milan, ognuno deve valutare il suo lavoro".
Le dispiace non salutare San Siro?
"Io ho sempre vissuto questa professione con passione. Non è il fatto di salutare o no: sono vicino ai miei giocatori, mi dispiace che per una parole mi hanno espulso. Ho solo detto di rispettare i miei giocatori, il fallo sul secondo gol non c'è. Sono da anni nel calcio, il terreno di gioco non è sempre dritto. Mi dispiace non essere vicino ai giocatori nella partita, dovremo essere uniti per 5/6 giorni in basa a quando giocheremo. Siamo uniti davanti alle nostre responsabilità".
Conceicao in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)
Il Milan non giocherà in Europa il prossimo anno. Riflessioni?
«Ho fatto riflessioni fin dal primo giorno, ho guardato i numeri da quando sono arrivato, fin dalla prima partita. Siamo in un quartetto di squadre che vuol dire Champions League: ci sono Roma, Napoli, Inter e noi. È stata una buona stagione? Ovviamente no. E quella di oggi è una partita che rappresenta in pieno quello che ho vissuto in questi cinque mesi: tanti episodi negativi, piccoli e grandi. Oggi c’è stata l’espulsione di Gimenez. Ci sta? Forse sì. Ho rivisto l’episodio e mi hanno detto che il rosso poteva starci. Ma io ricordo che solo quattro giorni fa, lo stesso VAR non ha richiamato l’arbitro su un episodio identico con Matteo Gabbia. E questo è strano. Il secondo gol nasce da un fallo, che non c’è, su Ricky Sottil che ha c’è un fallo clamoroso. E alla fine anche questi piccoli dettagli fanno la differenza. Mi ricordo alcuni degli episodi più importanti che sono stati di pura interpretazione. Ci sono stati errori individuali, errori dell’allenatore anche, certo. Non è stata una stagione facile. Per rispondere alla domanda: ovviamente un club come il Milan non può restare fuori dall’Europa, non può finire così in classifica. Lo sappiamo tutti. Ognuno di noi, a livello personale e professionale, deve capire cosa ha fatto bene e cosa no, e prendersi le proprie responsabilità».
Furlani ha parlato di fallimento.
«Il lavoro di un leader deve essere quello di ragionare, di capire a fondo le proprie responsabilità all’interno del club: ciò che è stato fatto bene, ciò che non lo è stato. Questo è ciò che farò io, perché sono un dirigente anch’io, e alla fine dovremo confrontarci per parlare di quello che sarà il futuro del club. Sicuramente sarà un Milan diverso, perché non può restare in questa situazione».
Che responsabilità ritiene di avere nei risultati del Milan?
«Quelle dell’allenatore e dello staff».
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