Mazzone: "C'è stata una grande rivoluzione"
Carlo Mazzone , ex allenatore della Roma e storico veterano del calcio italiano, ha rilasciato, in esclusiva a Radio Cucs Legend, un'intervista di mezz'ora all’interno di “ In fondo al cuor… ” , la trasmissione condotta da Vincenzo Nastasi e Valerio Pezzopane. Mister Mazzone non si è sottratto alle domande dei conduttori e ha analizzato a tutto campo la situazione attuale della squadra giallorossa.
Sull’annata dei giallorossi:
«C'è stata una grande rivoluzione, tra squadra, giocatori e allenatore. Ci mancava che andassimo via da Trigoria e che smettessimo di giocare all'Olimpico... avremmo fatto un cambiamento record! Non si può fare calcio pretendendo subito i risultati. A Roma la pazienza è una componente che non si conosce e da qualche parte sento già che c'è qualcuno pronto a mettere in discussione l'allenatore. Io a inizio stagione avevo detto che serviva un allenatore con maggiore esperienza. Ora però, dopo aver visto alcune partite, posso dire che Luis Enrique attua un gioco che mi piace e quindi è giusto aspettarlo.Roma e Lazio hanno le migliori tifoserie d'Europa però sono impazienti. A questo aggiungiamo che i anche i media sono sempre pronti a correre dietro al risultato. Dobbiamo capire che quest'anno abbiamo cambiato tutto. E' chiaro che non bisogna concedere pazienza all'infinito però almeno un'annata bisogna dargliela. La Roma poi non ha neanche avuto fortuna, basti pensare a come si è perso il derby».
Sul Capitano Francesco Totti:
«Totti è ancora un grande giocatore. Ci sono tanti avvoltoi pronti ad attaccarlo quando sbaglia, quando però poi manca tutti lo rimpiangono. Il calcio che gioca Luis Enrique è un gioco di manovra e un giocatore tecnico come lui è un protagonista. Questo non è uno scarpone, non un calciatore di sostanza ma è un giocatore di grande qualità! Come si fa a mettere in discussione Francesco Totti? Sennò siamo un branco di scemi!»
Sulle ripetute esclusioni di Borriello:
«Sono scelte tecniche che dobbiamo rispettare».
Sulla gara di sabato sera:
«Con il Novara dobbiamo andare su, palla a noi, palla a terra e si gioca noi. Nei trenta metri finali dobbiamo essere bravi a sfruttare gli spazi. In queste partite è mancato Francesco Totti. Dobbiamo migliorare nel numero di conclusioni e nella capacità di tornare indietro quando perdiamo il pallone. Portiamo il baricentro a centrocampo e quindi dobbiamo essere attenti a ritornare».
Su Lamela:
«Posso dire che è un giocatore di qualità però non avendo ancora visto una partita allo stadio, nonostante mi sia ripromesso di fare una scappata a Roma, non posso dire altro».
Sul gesto di Baldini:
«Le motivazioni i calciatori le hanno dentro. Ci sono i calciatori che hanno un carattere forte e giocatori che hanno un carattere più freddo. Sta all'allenatore riscaldare o raffreddare gli animi».
Su Cassano:
«Mi auguro che Cassano si riprenda presto. L'ho incontrato poche volte ma ho avuto una buona impressione, è un ragazzo fondamentalmente buono. Mi auguro che non sia successo nulla di irrecuperabile».
Sulla situazione del calcio italiano:
«Sono contento che l'Italia, visto che non c'è più una lira, è costretta a far giocare da subito anche i giovani. La crisi economica non permette alle squadre di acquistare tanti campioni già formati e quindi siamo costretti a far esordire i giovani. Questo però è anche positivo perché in questo modo si svecchia anche il nostro campionato».