Juventus, Fagioli agli investigatori: "Sì, ho scommesso sul calcio"
"Sì, ho scommesso sul calcio". Questa la confessione di Nicolò Fagioli, secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, agli investigatori della Procura di Torino che lo hanno ascoltato. Il centrocampista della Juventus è indagato per aver scommesso su piattaforme online illegali e nella giornata di ieri si è autodenunciato.
Nelle prossime settimane arriverà il deferimento da parte della Procura federale e adesso il calciatore rischi tre anni di squalifica, visto che ha violato l'articolo 24, comma 1, che "comporta per i soggetti dell’ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000".
La posizione è delicata e diventerebbe ancora più complicata per il 22enne centrocampista se venisse fuori delle giocate anche sulla squadra per la quale era o è tesserato: al momento su questo non ci sono conferme.
Al momento la Juventus non rischia alcun rilievo federale ma l’articolo 24 specifica al comma 5 che "i soggetti di cui all'art. 2 che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi 1 e 2, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale”.
Cosa vuol dire? Se qualcuno all'interno della società avesse avuto l’informazione che Fagioli aveva scommesso, avrebbe dovuto denunciarlo. Se qualcuno ne fosse stato a conoscenza e non avesse informato i pm, sarebbe anch'esso a rischio squalifica, come spiega la norma: “Il mancato adempimento di tale obbligo comporta per i soggetti di cui all'art. 2 la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a sei mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 15.000”.