Ischia Calcio, Taglialatela: "Rui Patricio non mi dispiace, ma chi prende Vicario fa un affare"

27.01.2023 22:31 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Ischia Calcio, Taglialatela: "Rui Patricio non mi dispiace, ma chi prende Vicario fa un affare"
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Giuseppe “Pino” Taglialatela, ex portiere Campione d’Italia con il Napoli nella stagione 1986/87 e oggi Presidente dell’Ischia Calcio, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione Borderò. Queste le sue parole:

La partita di domenica, Napoli-Roma, nasconde delle insidie?
«Tutte le partite, finché non si giocano, sono difficili, anche se il Napoli ha un vantaggio enorme sulle altre squadra. Sarà una partita insidiosa, la Roma è un’ottima squadra con un allenatore che non ha bisogno di presentazioni. Il Napoli lo sa, credo si stia preparando molto bene, le insidie ci sono. Ammiro tanto Mourinho, ha un carisma unico, e la Roma ha una squadra di tutto rispetto con grosse qualità che potrebbe far male al Napoli: Dybala in primis, può far male».

Che aria si respira a Napoli?
«Il Napoli è una squadra completa, sono arrivati ragazzi con una voglia matta di diventare protagonisti. Spalletti ha creato un’alchimia particolare, ci aveva già provato l’anno scorso e parzialmente ci era riuscito. Quest’anno le cose stanno andando nel verso giusto, si è creato qualcosa di particolare tra città, squadra e società. Il Napoli è forte in tutti i reparti, Spalletti ha giocatori all’altezza anche in panchina».

Come valuta la vicenda Zaniolo?
«Secondo me Zaniolo è un bravissimo giocatore e un bravissimo ragazzo, ma è sovraesposto anche dal punto di vista mediatico. Oggi è difficile capire certe dinamiche, all’epoca nostra sarebbe cresciuto diversamente. C’era più riconoscenza verso i club che ci facevano diventare famosi, oggi evidentemente è cambiato anche questo. Negli anni ’70-’80 c’erano le bandiere in ogni squadra, a me piace il contatto tra le persone, tra calciatore e società. Attualmente anche un contratto di 3 o 5 anni non vale niente, da un momento all’altro può arrivare una squadra con una grande offerta o il procuratore che lo porta via. Ci dovrebbe essere un po’ di riconoscenza in chi ha creduto in te e in chi ha investito su di te, ci sono delle regole che secondo me dovrebbero cambiare ma si dovrebbero mettere d’accordo tutti i Presidenti. In passato queste cose non erano affatto all’ordine del giorno».

Lei è scaramantico?
«Guardo al campionato: credo che il Napoli abbia tutto da perdere. Scaramantici lo siamo, ma dobbiamo anche essere obiettivi e il Napoli sta facendo cose straordinarie. Le altre squadre come Inter, Milan e Juve hanno i loro problemi, e credo che la Roma possa diventare davvero l’anti-Napoli sia come organico sia per l’allenatore».

Come è cambiato il calcio in questi anni?
«Il calcio è cambiato tantissimo, ai nostri tempi però era più bello e c’era un modo di fare calcio diverso. Negli anni ’70-’80 in Italia abbiamo avuto il top mondiale, giocatori immensi. Oggi è tutto diverso, il calcio è più fisico. I giovani d’oggi, ovviamente, non la pensano come come noi che abbiamo vissuto quell’epoca. Fino agli anni ’90 ho guardato il calcio nazionale, ora ritrovo il calcio di una volta nelle categorie minori. Oggi è tutto sovraesposto, all’epoca aspettavamo “90° minuto” per le prime immagini che erano bellissime nonostante la poca tecnologia: prima c’era tanta tanta passione».

Vicario potrebbe essere il post Rui Patricio?
«Rui Patricio non mi dispiace, è un buon portiere ma ci sono anche tanti altri portieri bravi italiani. Penso che pochi stranieri possano fare bene in Italia, Alisson era uno di questi. A me piace tantissimo Vicario, chi lo prende fa un grande affare: con tutto il rispetto per l’Empoli non capisco perché sia ancora lì, la Roma ne ha bisogno e farebbe bene a prenderlo, sarebbe un profilo importante. Anche Carnesecchi è bravo, ma Vicario lo reputo attualmente più pronto».

Come procede la stagione con l’Ischia Calcio?
«Chi fa calcio sa che in tutte le categorie se c’è passione c’è calcio. Il Presidente che c’era prima ha gestito la squadra e io gli ho dato una mano, perché mi sarebbe piaciuto portare l’Ischia in C. Credo che lui abbia mollato perché non aveva più questa passione, ma mi ha regalato la squadra e io mi sono messo alla ricerca di sponsor importanti per costruire una buona squadra. Al momento siamo primi in classifica, magari riusciamo a conquistare la promozione in Serie D e poi mancherebbe solo un gradino: sarebbe un miracolo. In tanti ex calciatori stanno partecipando, Brienza a 44 anni gioca ancora: siamo tutti ischitani. Ci siamo uniti alla fondazione San Filippo per raccogliere fondi per la lotta a questa sindrome che è molto rara e poco conosciuta. Come Ischia vogliamo dare il nostro contributo per la ricerca, un ragazzo sull’isola soffre di questa sindrome e siamo vicini alla famiglia».