Ghisoni: "Pellegrini fa la differenza nella Roma". AUDIO!
Il giornalista Paolo Ghisoni è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio, parlando di vari temi, a cominciare da Lorenzo Lucca: "All'interno delle nostre schede abbiamo il profilo psicologico. Quando abbiamo richiesto un parere a un allenatore che lo aveva in gestione, la relazione fu abbastanza imbarazzante. È un po' sintomatico del tutto e subito, dell'approssimazione. Non sappiamo raccontare con coerenza e continuità i percorsi. Nicolato è in difficoltà quando deve fare le convocazioni. Si fa fatica perché non ci sono le condizioni per valorizzare i nostri prodotti. Il Milan adesso si è liberato di un capestro e detta le condizioni direttamente al giocatore. Siamo lontanissimi dal poter ragionare in termini sereni e futuristici sul calcio italiano".
Il lavoro degli allenatori nei settori giovanili dovrebbe essere più accurato?
"L'accuratezza c'è. Settori giovanili che vogliono portare in prima squadra tanti giocatori ci sono. Il problema è che non c'è beneficio per la Nazionale. Bisogna aver pazienza, lungimiranza. Gli Europei hanno nascosto la polvere sotto il tappeto. Adesso il pallone scotta, l'uomo che doveva vincere il Pallone d'oro ha sbagliato due rigori decisivi, e questo incide sul piano psicologico. Pellegrini fa la differenza nella Roma, almeno il 40%. Tonali l'anno scorso ha giocato pochissimo, Barella è arrivato infortunato. I giovani sono giovani, ed è magari sbagliando che migliorano sempre più".
In questo momento dovesse fare il nome di un giovane su cui scommetterebbe?
"Se parliamo di punte, Colombo è il giocatore che in questo momento manca all'Italia. Poi c'è un 2004 che gioca al Vicenza, Tommaso Mancini, cercato da mezza Europa, con una umiltà fantastica e una famiglia seria alle spalle, e che non ha un procuratore".