Dario Canovi: "Le parole di Mourinho? Restare a Roma non è una punizione. Il comportamento di Smalling mi ha meravigliato"

19.12.2023 17:45 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Dario Canovi: "Le parole di Mourinho? Restare a Roma non è una punizione. Il comportamento di Smalling mi ha meravigliato"
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© foto di Sara Bittarelli

Dario Canovi, decano dei procuratori sportivi, è intervenuto in diretta su Centro Suono Sport durante la trasmissione “Altrimenti Ci Arrabbiamo”. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Le parole di Mourinho dopo Bologna?
“Mourinho sa come comunicare, ha utilizzato questa uscita che aveva già in testa per attutire la botta della sconfitta contro i felsinei”.

Aveva già in mente di restare a Roma?
“Sì, infatti ho detto che ha approfittato del risultato perché dopo non si è più parlato della brutta partita della Roma, ma i tifosi hanno parlato solo ed esclusivamente della volontà di Mourinho di restare alla Roma”.

Perché Mourinho vuole restare a Roma?
“Non è una punizione restare a Roma, stare in questa città è una cosa bellissima e non può essere un sacrificio”.

Mourinho si è mostrato disponibile a lavorare con i giovani.
“Ha capito che la situazione della Roma è quella che è. Se andiamo a vedere, la Roma ha portato giocatori di nome come Paredes, Renato Sanches ma hanno reso molto molto poco. A me personalmente Paredes non è mai piaciuto, l’ho sempre considerato un mezzo giocatore. Renato Sanches 3-4 anni fa era una della grandi promesse del calcio internazionale, uno di quei giocatori che ti faceva andare allo stadio, ma oggi ti fa uscire dallo stadio. È un fatto che si sapeva comunque”.

Era prevedibile questa condizione di Renato Sanches?
“Tiago Pinto ha ammesso che era una scommessa, su Paredes vi invito a vedere le presenze che ha fatto negli ultimi 4-5 anni e capirete tante cose. Con il Paris Saint-Germain non era considerato un titolare, avrà fatto un 50%-60% di presenze, se pensiamo alle gare da titolare saranno state un 10%”.

Che tipo di mercato è quello fatto dalla Roma?
“È un mercato di necessità, tutto sommato con questo tipo di giocatori e con Mourinho soprattutto ha ottenuto qualcosa. Non è che abbia fatto campionati disastrosi, però ora bisogna arrivare a una risposta definitiva e la risposta è quella che dice Mourinho, cioè ripartire dall’inizio. Ripartire dai giovani che hanno un futuro, che sono fisicamente all’altezza”.

Come dovrebbe comportarsi la Roma con Smalling e Spinazzola?
“Abbiamo il pensiero che chi è a fine contratto non dia tutto per la squadra, ma non è vero. I calciatori sono professionisti, in tanti paesi non c’è questa fobia con i giocatori a fine contratto e li fanno giocare senza problemi. Non credo che tirino indietro la gamba perché sono all’ultimo anno, se lo fanno difficilmente troveranno un altro squadra”.

Cosa bisognerebbe fare con Smalling?
“Una volta le società compravano il cartellino, era di fatto un tempo indeterminato. Ora si compra un contratto, vado a cercare un giocatore che ha un anno di contratto e pago belle cifre, poi devo rinnovargli il contratto e spendo altri soldi. Quello che il club acquista è un contratto del calciatore, se il contratto è alla fine non vedo perché non debba continuare a farlo giocare fino alla fine se in campo rende. Se poi vuole andare via, vada pure. L’equivoco è che si vuole monetizzare, il contratto di un giocatore diventa un valore economico per un club, è diventato un capitale sociale. Per esempio, i giornalisti sono dipendenti di un giornale ma non sono capitale di un giornale, come un impiegato del catasto o un dirigente d’azienda. In nessuno di questi casi, il contratto di un subordinato è considerato un capitale sociale, al contrario di quanto avviene nel calcio”.

Che idea si è fatto della posizione di Smalling?
“Mi ha molto meravigliato, negli ultimi anni è stato tra i migliori giocatori della Roma, si è dimostrato serio e professionale. Evidentemente, quest’anno ha avuto sfortunatamente degli incidenti e non vuole utilizzare gli antidolorifici, poi chiunque ha diritto di pensare alla propria salute come meglio ritiene. Se pensa che gli antidolorifici non possano servire, ha tutto il diritto di rifiutarli. Quello che mi ha meravigliato nella Roma è una serie infinita di infortuni, bisognerebbe fare degli esami molto attenti a riguardo”.

La Roma come può operare in entrata?
“Se la Roma prendesse Bonucci, saremmo alla frutta. A Berlino sta andando male, poi anche l’anno scorso alla Juventus ha fatto poco. In giro per l’Europa ci sono tanti calciatori che non stanno giocando per scelta tecnica e la Roma deve cercare quel tipo di profilo. Il Bologna, per esempio, ha una certa abbondanza di difensori centrali, ora rientra anche Soumaoro e potrebbe essere un nome per la Roma, ma non penso che il Bologna possa cederlo. Ci sono altri profili in altri club anche all’estero”.