Condò: "A posteriori, Totti ha fatto sempre le scelte giuste. La Roma tra tre anni sarà in cima, ma non so dove sarà l'anno prossimo"
Il giornalista Paolo Condò, che sta curando la biografia di Francesco Totti in uscita in autunno, è intervenuto ai microfoni di Roma TV “Sto ultimando le acquisizioni del materiale. Francesco è sempre stato riservato, faceva un’intervista all’anno e gli si chiedeva dell’età. Volendosi raccontare, non ci sono solo le cose migliori della sua carriera, ma anche quelle peggiori, è una biografia onesta. Il materiale che ho raccolto è eccezionale. Se qualcosa mi ha sorpreso? Non lo posso dire… ce ne sono tante, ma non raccontatemi mai un segreto perché lo spiattello ogni cinque minuti (ride, ndr). Alcune cose mi hanno veramente sorpreso. Il libro è scritto per due terzi, ad agosto farò poche vacanze ma ne varrà la pena. Si comincia sempre dall’uomo, dalla persona, dal bambino. Nell’infanzia di Francesco ci sono episodi che segnano un bivio e lui sceglie, o lo fanno i genitori. Come per miracolo, tutte le varie scelte sono quelle giuste, a rivederle a posteriori. Ne racconto una: suo fratello Riccardo diede un calcio sotto al tavolo a mamma Fiorella quando la Lodigiani disse di aver ricevuto offerte per Francesco dalla Roma, dalla Lazio e dal Milan. Riccardo temeva che la mamma facesse prevalere la Lazio per cui aveva simpatie e le diede un calcio. Francesco era tifosissimo della Roma e la scelta fu presa in base a questo. Scegliendo il Milan, ad esempio, sarebbe stata tutta un’altra storia. Si sarebbe perso il fatto di essere il Capitano della Roma e il più grande giocatore della storia del club. Una storia che diventerà sempre più rara, ci sono state un paio di occasioni che nel libro ripercorriamo, in cui c’era stata la possibilità che lasciasse Roma. Quella del Real Madrid è bellissima, mi disse che alla fine non andò perché non sapeva come dirlo a sua madre (ride, ndr). Il giocatore è stata una meravigliosa conseguenza dell’uomo. La prossima Serie A? La Juventus ha vinto 7 scudetti consecutivi, il terzo e il quarto con 17 punti di vantaggio, praticamente un altro sport rispetto alle altre 19 formazioni. Il sesto e il settimo, con 4 punti di vantaggio, su Roma e Napoli. Questo racconta di un gap che nel tempo si stava colmando. Detto che sicuramente l’obiettivo principale è la Champions League, Ronaldo non giocherà 15 partite, per cui la Juventus riallunga. Però il panorama è cambiato, il panorama vede le altre partecipanti alla Champions League: il Napoli non ha problemi economici, la Roma e l’Inter hanno completato il loro percorso di rientro.
L’acquisto di Cristiano va inteso come una nuova sfida che la Juventus propone a un panorama di avversarie più solido. Sono fiducioso, anche nel mio interesse la contendibilità dello scudetto è un bene preziosissimo. La gente deve poter seguire con interesse, sono fiducioso che Napoli, Roma e Inter abbiano la forza di rispondere, che non vuol dire comprare Messi, ma per esempio Ancelotti è il Ronaldo degli allenatori. Richiamare un allenatore di questo profilo è un rispondere alla sfida. Capisco che si dica che la risposta è lui, è una cosa vera. L’Inter ha fatto un mercato espansivo, è più forte dello scorso anno. Basti pensare a Nainggolan, che sposta equilibri. La Roma sta accumulando una quantità di talento giovane che fa impressione. È probabile che non tutti i ragazzi diventeranno fuoriclasse, non considerando Pastore che è una certezza, se penso a Ünder, a Schick in cui ripongo ancora fiducia assoluta, Kluivert, Ćorić, Pellegrini, lo stesso Cristante, che è una sicurezza. A corredo dell’operazione Alisson, che è dolorosa, arriverà qualcos’altro davanti: vorrei conoscere segretamente quello che Pallotta chiede a Di Francesco. Se mi chiedi dove sarà la Roma tra tre anni, dico in cima. Ma non so dove sarà l’anno prossimo, c’è un lavoro di assemblaggio impressionante. Tempi di inserimento? Ci sono per tutti. Inserire Ronaldo non è inserire un giocatore normale, cambia le regole dell’ecosistema nel quale si trova. Higuain anche lo era, ma non così tanto. Ronaldo è talmente speciale, che Allegri dovrà lavorare. Inter e Roma arrivano da una buona stagione, nel vecchio calcio erano due squadre alle quali aggiungere due pezzi per puntare al titolo, ma sono invece profondamente cambiate. Va rifatto un lavoro di assemblaggio che pensavi di aver concluso. Nel Napoli è cambiato l’allenatore e non c’è Jorginho, molto funzionale a un gioco che non vedremo più, quello di Sarri. Ho sempre detto che Sarri ha aggiunto 10 punti all’organico del Napoli, sarebbe illusorio pensare di partire da quella classifica. Se la squadra non cambia, si parte da -10, poi Ancelotti può aggiungere gli stessi 10, o 12, o 8. Le prime quattro sono quindi tutte attese da lunghi periodi di lavoro”.