Collovati: "Roma disperata, il Genoa dovrà stare attento"

15.10.2010 14:57 di  Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Fonte: Marco Liguori - Pianetagenoa1893.net
Collovati: "Roma disperata, il Genoa dovrà stare attento"
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© foto di Marco Iorio/Image Sport

«La Roma è disperata e il Genoa dovrà molto stare attento». Parola di Fulvio Collovati, ex difensore di entrambe le squadre a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, che ha presentato in esclusiva la gara di domani a Pianetagenoa1893.net. Sarà una sfida importante per giallorossi e rossoblù: per questi ultimi potrebbe essere la gara per iniziare un ciclo positivo in trasferta, un elemento che manca da molto tempo al Grifo per poter volare in alto con decisione.

Lei ha giocato prima a Roma a fine anni ’80 per poi chiudere la carriera al Genoa : ha un ricordo delle sfide tra giallorossi e rossoblù?
«No, nessun ricordo in particolare. Ricordo solo che c’era uno scambio di giocatori tra le due società che erano in ottimi rapporti. Il povero Signorini era in giallorosso e poi partì per Genova: poi ci fu l’arrivo di Bruno Conti sotto la Lanterna e poi toccò anche a me».


Qual è lo stato di forma delle due squadre alla vigilia della sfida di domani?
«E’ lampante che il Genoa stia molto meglio della Roma sia moralmente che fisicamente. I giallorossi sono in sofferenza poiché sono nelle ultime posizioni della classifica: proprio per questo sarà una gara molto difficile per i rossoblù. Anche se mancherà De Rossi la formazione di Ranieri cercherà di conquistare ad ogni costo i tre punti».


In entrambe le squadre sono stati svolti dei ritocchi nel mercato estivo: potrebbero essere determinanti?
«La Roma ha trovato la punta centrale che desiderava ossia Marco Borriello: ha anche preso Adriano che se rimesso in sesto può dare un buon contributo. C’è Simplicio che è un buon giocatore. Il Genoa ha come politica quella di cambiare ogni anno diversi uomini: il lavoro di Gasperini è dunque più difficile, ma riesce sempre ad ottenere risultati positivi».


Cosa manca al Genoa in particolare per fare il salto di qualità?
«Credo che se Gasperini riuscisse a trovare un certo equilibrio e un rendimento continuo in trasferta allora potremmo vedere che il Genoa potrebbe lottare per i primi 5-6 posti. E’ un obiettivo raggiungibile se Toni avrà anche una certa continuità nel trovare la via del gol».


E invece quali sono i punti di forza del Grifo?
«Mi piace molto il modo di giocare: è stato capace di vincere in inferiorità numerica contro il Bari. Ciò che mi convince molto è che nel modulo di Gasperini nulla viene lasciato al caso, ogni particolare è ben curato. Occorre però che i suoi uomini siano in perfetta forma fisica per riuscire a svolgere le azioni in velocità».


Si è detto che forse Kharja e Veloso siano giocatori tecnici ma non molto veloci per il centrocampo: è d’accordo?
«Le rispondo con una frase del mio maestro, Nils Liedholm. Il “barone” diceva sempre che non è il giocatore che deve correre e sudare, ma è il pallone a doverlo fare. I calciatori devono avere movimenti rapidi e velocità di pensiero».


Martedì sera lei era a Marassi per commentare la partita della Nazionale per la Rai ed ha assistito agli incidenti provocati dai serbi: cosa si può fare per sconfiggere la violenza in modo definitivo?
«Al riguardo faccio notare che in Italia si parla di tolleranza zero, ma nessuno l’applica concretamente. Se nel nostro Paese non si applica la repressione, com’è stato fatto in Inghilterra a metà ani ‘80, non sconfiggeremo mai il teppismo. Ricordo che le squadre d’Oltremanica restarono ben 5 anni fuori dalle coppe internazionali: ma alla fine hanno risolto il problema».