Calciopoli, Moggi: "Io come Enzo Tortora"
A Luciano Moggi non è andata giù la sentenza con cui il tribunale di Napoli lo ha condannato ad oltre 5 anni di reclusione. All'ex Direttore Generale bianconero non ha fatto piacere neanche l'atteggiamento della Juventus, che lo ha nettamente scaricato dopo il verdetto del giudice Casoria: "La mia condanna significa la sconfitta della Juve nella rincorsa agli scudetti 28 e 29. Scindere la Juve da me mi sembra una cosa impossibile: ero Dg e lavoravo a stretto contatto con l'Ad Antonio Giraudo. Giraudo era la Juve, lui aveva detto che non si poteva spendere una lira senza la sua firma". Moggi vuole dare un consiglio alla giustizia italiana: " Consiglio maggior tatto.
Ci sono imputati ora assolti come il giornalista Scardina che hano attraversato momenti davvero difficili. Non si scherza con le vite degli altri. Ricordate Enzo Tortora? Magari quelli che lo condannarono, in segreto andranno a pregare sulla sua tomba". E infine chiude dicendo: "Non sono colpevole e farò di tutto per dimostrare la mia innocenza".