Approvato alla camera il Decreto Legge sugli stadi. Malagò: "Niente inasprimento, ma non stiamo scherzando"
Repubblica.it riporta le parole del presidente del CONI Giovanni Malagò, dopo l'approvazione del decreto sugli stadi dalla Camera, che contiene misure come il daspo di gruppo, arresti differiti o il blocco delle trasferte: "Non ci sono solo parole ma anche fatti, mi sembra che si vada verso una direzione che qualcuno chiama di inasprimento ma che in realtà fa capire che non si sta scherzando. E mi sembra che le pene sono molto importanti. Speriamo che ci si renda conto che attraverso questo ulteriore giro di vite ormai non c'è più margine per ripetere certi errori del passato. Era stato auspicato e mi sembra che stia procedendo in questo senso". Il pacchetto di norme prevede anche l'onere a carico dei club di versare una quota dell'incasso (dall'1 al 3 per cento) per pagare gli straordinari delle forze dell'ordine addette alla sicurezza: "E' normale che i club siano dispiaciuti di un provvedimento fatto in corso d'opera, perché non è preventivato. È anche vero che questo è un problema tutto del calcio in quanto, in altre manifestazioni anche più importanti come il Sei Nazioni, non c'è un poliziotto, mentre in una partita di Serie A italiana in cui magari ci sono solo 5.000 persone esiste un enorme dispiegamento di mezzi.
Qualcosa qui non funziona. Mi dispiace ma un certo tipo di sentimento del paese interpretato dalla politica di oggi va in questa direzione. I club si lamentano? Alcune istanze del mondo del calcio sono più che legittime e sacrosante, il loro ragionamento non fa una piega perché oggi danno molto di più di quello che ricevono. Ma se questo discorso lo allarghiamo agli settori, cominciamo adesso e non so quando finiamo. A partire dalla denuncia dei redditi di molti cittadini".