Altafini: "Mi dispiace molto per Zaniolo, bisognerà vedere come reagirà"

10.09.2020 18:38 di Marco Rossi Mercanti Twitter:    vedi letture
Altafini: "Mi dispiace molto per Zaniolo, bisognerà vedere come reagirà"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

Josè Altafini, ex attaccante di Milan, Napoli e Juventus a cavallo fra gli anni '60 e '70, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di tuttomercatoweb.com a margine del premio Menarini a Firenze:

Che Serie A si aspetta?
"È un po' presto. Non c'è una favorita, tranne la Juventus ma più per quanto ha vinto negli ultimi anni che per altro".

Cosa ne pensa della scelta di Andrea Pirlo quale nuovo tecnico della Juventus?
"E' un'incognita, ma speriamo che vada bene per lui e per la Juve. Dovrà fare esperienza velocemente".

Da qualche giorno si è chiusa la telenovela sul futuro di Leo Messi: che idea si è fatto?
"Da quello che ho letto aveva parlato col presidente per andarsene, poi è tornato sui suoi passi. E' naturale che sia finita così".

Da ex del Milan come valuta l'acquisto di Sandro Tonali?
"È un bravo giocatore, ma non cambia il volto della squadra. Aiuterà gli altri a crescere".

Cosa serve ancora ai rossoneri dal mercato?
"Forse un regista di centrocampo e un altro centravanti".

Capitolo Italia, quanto le dispiace per l'infortunio occorso a Nicolò Zaniolo?
"Molto perché è un ragazzo che avrà un grande futuro. Adesso bisognerà vedere come reagirà. Questa Italia mi piace, giovane e con un futuro. Se questi ragazzi matureranno bene l'Italia avrà una bella nazionale. Mancini ha un buon materiale fra le mani".

Cosa ne pensa dello sbarco delle proprietà straniere nel calcio italiano?
"Se non ci sono imprenditori italiani in grado d'investire, ben vengano capitali stranieri. Investire in Italia è una cosa buona, a prescindere dalla questione stadi".

Nel frattempo, però, i costi nel mondo del pallone continuano a lievitare... Che effetto le fa?
"Quando avevo vent'anni sentivo dire che il calcio era ad un passo dalla fine perché c'erano troppi soldi. A trenta uguale. A quaranta lo stesso. Vado avanti? Ci sono giocatori che non valgono certe cifre ma è il calcio è questo. A volte parlo con i giocatori della mia epoca e mi chiedo: se avessimo giocato adesso, con i campi di oggi, il materiale tecnico, la parte atletica quanti gol avremmo segnato? Io sono contento di aver vissuto la mia epoca anche se oggi si guadagnano miliardi. Ora i calciatori vanno in giro con l'elicottero, ma io sono felice della mia bicicletta".