Conferenza stampa - Gasperini: "Dovbyk? Sono convinto farà bene, su Wesley decideremo dopo la rifinitura. Pellegrini tra i migliori dopo Dybala per qualità"

Conferenza stampa - Gasperini: "Dovbyk? Sono convinto farà bene, su Wesley decideremo dopo la rifinitura. Pellegrini tra i migliori dopo Dybala per qualità"
Oggi alle 15:30Primo piano
di Marco Campanella

Oggi, sabato 13 settembre, alle ore 13:45 è andata in scena la conferenza stampa prepartita di mister Gian Piero Gasperini presso la sala stampa del Centro Sportivo "Fulvio Bernardini" di Trigoria. L’allenatore della Roma ha incontrato i giornalisti per presentare la sfida contro il Torino, valida per la 3ª giornata di Serie A, in programma domenica 14 settembre alle ore 12:30 allo Stadio Olimpico.

È stato un appuntamento importante per approfondire i temi della vigilia: dalle condizioni dei calciatori rientrati dagli impegni con le rispettive nazionali, fino ai possibili dubbi di formazione che Gasperini potrà sciogliere soltanto dopo l’ultimo allenamento. Attenzione anche alle considerazioni sul Torino di Baroni, avversario reduce da un avvio di stagione altalenante e tradizionalmente ostico da affrontare.

Vocegiallorossa.it ha seguito live l’evento, proponendo aggiornamenti in tempo reale e la trascrizione completa delle dichiarazioni del tecnico giallorosso.

Su Dybala e Wesley
"Dybala ha lavorato bene per due settimane a Trigoria, ha alzato la sua tenuta atletica ed è pronto per avere più minuti nelle gambe e tornare a giocare dall’inizio. Sta sicuramente crescendo: si è visto anche a Pisa, dove entrando nel secondo tempo ha disputato 45 minuti molto buoni. Non so se abbia già i 90 minuti, perché non li ha ancora mai giocati, ma è un buon momento. Wesley ha avuto un piccolo problema, che poi non si è rivelato nulla di importante. Ha giocato la prima partita con il Brasile, poi ha saltato la seconda per un affaticamento. Dal punto di vista muscolare non ci sono problemi: ieri si è allenato normalmente e oggi, dopo l’ultimo allenamento, decideremo".

Su Pellegrini.
"Pellegrini è rimasto e per me va bene: è un giocatore in più, sicuramente di valore tecnico e con qualità importanti. Adesso ha ripreso, ha iniziato ad allenarsi con maggiore intensità, ma chiaramente non è nella stessa condizione degli altri che lavorano da due mesi. Sarà comunque a disposizione: ha bisogno di crescere nella condizione e di aumentare i giri del suo motore, perché la sua qualità è indiscutibile, ma il calcio è fatto di tante componenti. Credo che avrà tutte le possibilità per esserci molto utile durante il campionato. Per me è un centrocampista, non un attaccante. Può giocare un po’ più avanti o un po’ più indietro, ma rimane un centrocampista a tutti gli effetti. Dopo Dybala, penso che sia assolutamente uno dei migliori a livello di qualità di piede. Deve giocare a centrocampo, con tutti i crismi necessari per interpretare quel ruolo".

Come conciliare obiettivi stagionali con la parte finanziaria della società della squadra.
"Non ci sono promesse, c’è del lavoro da svolgere. C’è la necessità di lavorare bene su tutti gli aspetti. La situazione è abbastanza chiara: bisogna cercare di migliorare sia quella economica del club sia quella tecnica. Ritengo sempre che la base importante sia quella tecnica, perché quando migliori quella alzi il livello su tutto e recuperi anche sul resto. Per me rimane sempre la priorità. Sinceramente non ho più la necessità di parlare di mercato: c’è stato tutto giugno, era il momento di prendere decisioni. Adesso c’è una partita domani con il Torino, abbiamo fatto due partite di campionato e da qui a fine dicembre e gennaio ce ne saranno tante. Non serve a niente parlare di quello che è stato fatto o meno. L’unica cosa che conta è che ci sono 25-30 partite da giocare e lì bisogna mettere l’attenzione. Del mercato si parlerà quando sarà il momento".

Come sta Dovbyk? Cosa si aspetta da lui?
"Mi aspetto tantissimo da tutti i giocatori che sono rimasti qui, da Pellegrini, da Dovbyk e da tutti gli altri 20-21 che compongono la rosa. Quello che diventa importante è la Roma e la stagione che dobbiamo fare. Non posso parlare di questioni individuali: ognuno deve dare il massimo. Con Dovbyk ho parlato, gli ho chiesto quali sono le sue caratteristiche migliori e lui mi ha detto: dentro l’area, la forza e la profondità. Partiamo da queste tre, ma devo vederle tutte e ad alto livello. Sono convinto che farà bene, sull’impegno non ho mai avuto dubbi né su di lui né su altri. Dobbiamo disputare ottime partite, avere spirito e mentalità, giocare non solo per noi stessi ma per la Roma, per ottenere il massimo dei risultati. Adesso è il momento di giocare e spingere. Quello che conta sono le prestazioni: tutto il resto sono supposizioni, mentre il valore vero lo dà solo il campo".

C'è uno zoccolo duro della squadra? Gli altri devono arrivare al loro livello?
"Assolutamente sì, lo zoccolo duro è quello, ed è fondamentale. Poi le gerarchie possono cambiare durante la stagione e nelle partite. Tutti devono essere pronti: c’è chi è un po’ più indietro perché arrivato da pochissimo, qualcuno ha fatto i primi allenamenti solo questa settimana, mentre altri sono qui da due mesi. È normale che ci sia differenza di condizione. Non ho preclusioni per nessuno, ma non regalo niente a nessuno. Non devo far vedere tutti i giocatori: ne vanno in campo 11 più 5 che entrano, come da regolamento, e poi ci sono gli allenamenti. Ci saranno tante partite, a cominciare dalle coppe, e lì sicuramente ci sarà l’opportunità per tutti, ma bisogna conquistarsela e guadagnarsela. Chi è più avanti deve difendere il proprio posto, ed è questo che aiuta a dare sempre qualcosa in più: non sentirsi né appagati né tagliati fuori. Tagliati fuori non c’è nessuno, tutti hanno avuto e avranno la loro chance".

Con Baroni ha sempre avuto delle difficoltà: quali sono state?
"Mi consola solo che sono sempre finito davanti a lui in campionato (ride, ndr). Baroni è un ottimo allenatore e ha fatto un percorso di livello. I risultati negativi? Speriamo di smentirli subito domani, così accorciamo le distanze".

Sulla partita contro il Torino.
"Io penso che dobbiamo giocare 90 minuti più recupero, quindi non so, 95-96 minuti quanto sarà la partita. Le gare inizialmente sono sempre molto equilibrate e difficili, poi qualche volta prendono altre pieghe. Quello che ci dobbiamo aspettare è di dover giocare tutti i 95 minuti con la migliore attenzione e la migliore condizione, perché il campionato italiano quest’anno più che mai è molto difficile ed equilibrato. Lo abbiamo visto anche nelle due partite precedenti: abbiamo disputato due buone gare, ma abbiamo dovuto soffrire fino alla fine. Questa deve essere la percezione che dobbiamo avere già prima di scendere in campo".

Su Mancini e Cristante
"Sono due giocatori che ho avuto anche qualche anno fa e che hanno fatto un’ottima carriera. Quando furono presi dall’Atalanta erano sicuramente più giovani, ma già molto emergenti. In questi anni hanno dato un contributo importante alla Roma e li ho ritrovati bene: Mancini è tornato in Nazionale, Cristante è sicuramente molto vicino. Sono avvantaggiati perché mi conoscono, hanno già giocato con me e lo hanno fatto anche molto bene. Sicuramente, rispetto agli altri, questo dà loro qualche vantaggio, ma devo dire che fino a questo momento tutti sono stati eccezionali per disponibilità e voglia di fare. Il fatto di averli già allenati rappresenta forse un vantaggio in più per loro, indubbiamente".

Su Ghilardi.
"Non ricordo di aver ripreso così tante volte Ghilardi: magari durante la partita gli ho dato delle indicazioni, visto che è un giocatore nuovo sotto certi aspetti, ma non vanno confuse con rimproveri. È un ragazzo giovane che ha bisogno di essere seguito un po’ di più. Ha meno esperienza rispetto a Hermoso, questo è chiaro, ma fa parte dell’Under 21 e ha già disputato un campionato con il Verona. In questo momento, rispetto ai compagni che stanno giocando, ha bisogno di tempo, però rientra nei profili giovani su cui puntiamo e che ci auguriamo possano crescere bene".

In cosa il club ha superato le sue aspettative e in cosa invece è risultato un po' al di sotto?
"Il club in questo momento ha un grande centro sportivo che è da Champions, ha un pubblico da Champions e ha mostrato uno spirito di squadra, in queste due partite, di alto livello. Tutto il resto lo possiamo costruire e migliorare insieme".

Domanda Vocegiallorossa.it - In caso di forfàit dobbiamo aspettarci Rensch dal primo minuto sulla destra oppure anche c'è anche la possibilità di vedere Celik, dato che è sempre stato quello il suo ruolo naturale?
"Sì, le soluzioni sono queste: ci può essere Rensch, c’è Celik che ha sempre fatto quel ruolo, ma anche El Shaarawy oppure Soulé, che l’anno scorso ha giocato esterno. Abbiamo sicuramente più possibilità. Ci penserò stanotte, quando avrò deciso anche cosa fare con Wesley".

Capello, Garcia, Spalletti e Mourinho hanno vinto le prime tre partite di campionato e domani potrebbe toccare a lei...
"È importante vincere queste partite perché avremmo tre punti in più e sarebbero molto utili, però credo che siamo solo all’inizio del campionato. In questo momento conta come ti proponi, che partite fai, che atteggiamento hai: su questo bisogna costruire la stagione. Non è che dopo due, tre o cinque partite si possano già fissare obiettivi o pensare ad altro. Credo che ci vorrà più tempo: io dico sempre dieci partite, ma l’idea chiara ce l’hai soprattutto alla fine del girone d’andata, quando hai incontrato tutti gli avversari e capisci quanto si sono rinforzati, quanto sono cresciuti e migliorati. Solo allora si potranno tracciare degli obiettivi concreti".