L'avversario - Il cambio di modulo, le incertezze e i pericoli in avanti, alla scoperta del Torino di Baroni

Sarà il Torino di Marco Baroni ad affrontare la Roma nel match in programma domenica alle 12:30.
CAMBIO TATTICO – Inizialmente, Baroni aveva in mente di schierare il Torino con il 4-2-3-1 ma, dopo la gara di Coppa Italia con il Modena, ha cambiato per passare al 4-3-3. I granata sono ancora una squadra in costruzione e le prime due gare di campionato non hanno dato molta fiducia all’ambiente. All’esordio, i piemontesi sono stati travolti per 5-0 dall’Inter mentre, una settimana dopo, hanno strappato un punto al termine di un brutto pareggio per 0-0 contro la Fiorentina.
COSA NON VA – La fase difensiva del Torino deve essere ancora registrata. I due centrali titolari, Coco (in ballottaggio con Ismajli) e Maripan, non sono così affidabili, soprattutto quest’ultimo, mentre Pedersen sulla destra si dimostra un po’ leggerino in fase di marcatura. Inoltre, il centrocampo fatica a fare filtro. Non parliamo della gara contro l’Inter, dove tutto è andato storto, ma anche contro la Fiorentina Asllani si è trovato più volte a dover fronteggiare da solo le avanzate viola, con le due mezzali, Ilic e Casadei, che non hanno caratteristiche prettamente difensive.
I PERICOLI – Il Torino ha, sulla carta, un buon reparto offensivo, con ben tre attaccanti per unico posto: Simeone, Zapata (al rientro da un lungo infortunio) e Che Adams, un attacco di tutto rispetto che Baroni deve capire come far rendere al meglio. Dietro di loro, Ngonge e Vlasic potrebbero creare dei problemi, il primo con gli strappi e gli uno contro che possono creare dei problemi mentre il secondo, pur partendo da sinistra, preferisce svariare e accentrarsi per far valere il suo talento. Occhio ai loro tagli, che servono per non dare riferimenti e scompigliare la difesa avversaria.
La Roma dovrà cercare di mettere pressione ai granata e indurli al lancio lungo: con Zapata che sta lavorando per recupere la forma migliore, il Torino è sprovvisto di giocatori estremamente strutturati per tenere palla, per cui pressare i granata per costringerli a lanciare lungo può essere una buona mossa per recuperare palla, con i centrali giallorossi maggiormente prestanti nei duelli aerei.
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