Gasperini cuce e ricuce la Roma e la guida alla vittoria. La lotta a distanza col Napoli porta maggiore convinzione nei calciatori
Continua la marcia della Roma in campionato. All'Olimpico i giallorossi erano chiamati a rispondere al Napoli corsaro a Lecce. C'era da battere il Parma e invertire la tendenza che vedeva i giallorossi non vincere da 3 partite consecutive. I turni infrasettimanali sono sempre delicati per la gestione di risorse ed energie e la partita, nel primo tempo è quasi una diretta conseguenza di quanto detto, con l'infortunio di Ferguson dopo pochissimi minuti che complica il piano tattico preparato da Gasperini.
Piano tattico stravolto subito, perché al posto dell'irlandese entra Bailey e non Dovbyk. Attacco dinamico, con Dybala e Soulé che fatica a essere incisivo e allora è Svilar a dover salvare il risultato con una gran parata di piede. Il lampo giallorosso è di Soulé, ma una posizione in fuorigioco di Celik, manda all'OFR Crezzini e annulla. Da quel momento scatta qualcosa: si accende l'Olimpico e i giocatori in campo decidono che vogliono prendersi i 3 punti.
Una gara che riserva ancora un colpo di scena, perché Gasperini cambia ancora e tiene negli spogliatoi Bailey entrato a gara in corso. Dentro El Aynaoui e Roma in versione Sassuolo, con Cristante trequartista. A sbloccare il match è l'uomo che non ti aspetti: Mario Hermoso che sfrutta uno dei tanti corner calciati da Dybala. Gasperini sente l'odore del sangue di un Parma ferito e chiuso all'angolo e manda in campo Dovbyk. Pochi minuti e prorprio l'ucraino raddoppia segnando un gol da bomber vero. Il match è finito, neanche il gol di Circati mette il brivido finale di una Roma che, partita dopo partita, migliora in condizione, ma soprattutto in convinzione. Mancano ancora le certezze, specie, in avanti, ma è un processo a cui Gasperini potrebbe mettere fine, avendo trovato un nuovo assetto tattico. Assetto che però apre un'altra lacuna, numerica, a centrocampo. Un qualcosa che il tecnico sàpeva già e che era stato un sacrificio in sede di mercato, per arrivare a quel giocatore in più in avanti, poi rimandato a gennaio. Chissà se a questo punto le valutazioni saranno riviste.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 20/2010 del 11/11/2010
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