Dal litigio con Serra all’annuncio sul suo futuro, un 2023 da Special One: l'anno di Mourinho

01.01.2024 19:40 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Dal litigio con Serra all’annuncio sul suo futuro, un 2023 da Special One: l'anno di Mourinho
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Oltre a essere uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio, José Mourinho è anche un personaggio pubblico di assoluto rilievo e – nel bene e nel male – riesce sempre a far parlare di sé. Ogni sua conferenza può regalare titoli per una settimana, un suo semplice gesto può celare milioni di significati. Anche quando protesta o si arrabbia non è mai banale e ha la grandissima capacità di saper spostare l’attenzione su quello che vuole lui. Pochissimi altri allenatori catalizzano la scena come lui e sono capaci di trasformare un semplice momento in un inaspettato show. Non a caso, è soprannominato “Special One”.

Anche nel 2023 Mou ha dato spettacolo e sono diversi i momenti che lo hanno visto come protagonista assoluto. I litigi con arbitri, allenatori e giornalisti, le forti critiche nei confronti dei suoi stessi giocatori e l’indissolubile legame con i romanisti: nel 2023 di Mourinho c’è tutto questo.

IL LITIGIO CON SERRA - Il primo grande episodio che ha visto protagonista l’allenatore della Roma è il litigio avuto con il quarto uomo Serra, durante Cremonese-Roma del 28 febbraio. Dopo uno scontro tra Kumbulla e Tsadjout, Mourinho ha protestato con il quarto uomo, ma la risposta di quest’ultimo è stata sorprendente: «Fatti i c***i tuoi». Lo Special One è incredulo e il litigio è degenerato, fino al rosso dell’arbitro Piccinini nei confronti del portoghese. «Ti prendono tutti per il c…, vai a casa» la frase con cui Serra ha invitato Mou a lasciare il campo. Nel post partita è Show Time per Mourinho, che ha rivelato quanto accaduto e ha anche dichiarato che avrebbe agito per vie legali: «Serra è un bugiardo. Io sono emoziale non pazzo, se ho reagito così qualcosa di grave è successo. Se Serra avesse detto a Piccinini cosa mi ha detto sarebbe andato fuori lui e non io. Voglio vedere se posso fare qualcosa a livello legale». Nei giorni successivi alla partita, Mourinho è stato squalificato per due turni, mentre Serra è stato deferito.

LE URLA A SLOT E IL PORTACHIAVI - Il 20 aprile la Roma ha battuto 4-1 il Feyenoord, ribaltando la sconfitta dell’andata e conquistando l’accesso alle semifinali di Europa League. Nel post partita, Mou ne ha un po’ per tutti. Prima, nel tunnel degli spogliatoi, ha urlato ad alta voce a Slot: «Hai guardato Manchester City e Napoli, adesso guarda anche noi. Ci vuole rispetto amico mio». Lo Special One ha così risposto al collega olandese, che prima del match di andata aveva dichiarato: «Rispetto la Roma, ottengono risultati con il loro gioco, ma preferisco guardare Manchester City e Napoli». Ma non è finita qui. Durante conferenza stampa post gara, Mou si è alzato e ha regalato un portachiavi della Conference League a un giornalista olandese. Il motivo? Dopo la sfida di andata, il giornalista aveva criticato l’allenatore giallorosso e la sua squadra per non aver sfruttato le occasioni create. Già in quell’occasione Mou aveva risposto: «Se perdo una partita non dormo o non piango per dieci mesi. Io...», ma dopo aver vinto al ritorno ha anche aggiunto: «Ti dico questa cosa che ho capito grazie ai miei capelli bianchi: quando si perde una partita, non piangere e pensa alla prossima...».

LE FRASI SU CHIFFI - Altro giro, altra corsa: a maggio è di nuovo Mourinho vs arbitro. Questa volta, però, nel mirino di Mou c’è l’arbitro Chiffi. Nel post partita di Monza-Roma (terminata 1-1), Mourinho ha così parlato del direttore di gara: «Questo risultato si adatta al peggior arbitro che ho avuto in carriera e ne ho avuto tanti di scarsi. Io penso che l'arbitro non ha avuto grandi influenze sul risultato, ma è dura giocare con lui: tecnicamente orribile, dal punto di vista umano non è empatico, non crea rapporto con nessuno, dà un rosso a un giocatore che scivola perché è stanco all'ultimo minuto. Doveva dare un rosso, va a casa frustrato perché non dà il rosso a me perché non gli ho dato l'opportunità. È un po' il limite di questa squadra: non abbiamo la forza che hanno altre società di dire “questo arbitro non lo vogliamo”, io ho finito di allenare a venti-trenta minuti dalla fine perché sapevo che altrimenti mi avrebbe espulso». Successivamente, è arrivata una squalifica di dieci giorni per lo Special One e una multa da 50 mila euro.

LA FINALE DI EUROPA LEAGUE - Il grande show di Mourinho è però andato in scena il 31 maggio, giorno in cui la Roma ha perso la finale di Europa League ai rigori contro il Siviglia. Terminata la partita, Mourinho ha riunito i suoi giocatori in cerchio in mezzo al campo, li ha consolati, incitati e, infine, ha detto loro che sarebbe rimasto anche nella stagione successiva: «Io voglio continuare qua per voi, per tutto quello che ho dato per voi. Io voglio rimanere qua. Qua e basta». Successivamente ha salutato i tifosi con la squadra, facendo fatica a trattenere le lacrime. Dopo la premiazione, ha lanciato la sua medaglia d’argento a un giovane tifoso. Infine, Mourinho ha aspettato l’arbitro Taylor e il suo staff all’uscita dello stadio e ha urlato loro: «Siete una fottuta disgrazia. Anche Rossetti ha detto che non era rigore e tu non sei stato capace». Frasi forti, che sono costate allo Special One quattro giornate di squalifica.

"RESTO QUI" - Dopo quella finale, la Roma ha giocato l’ultima partita della stagione 2022-23 in casa contro lo Spezia. Mourinho è squalificato, ma al termine della partita è entrato in campo per salutare i tifosi. Accolto dal calore dell’Olimpico, durante il giro di campo Mou ha fatto segno con le mani che sarebbe rimasto sulla panchina giallorossa, rassicurando tutto il popolo romanista.

DEFENESTRAZIONE DI PRAGA - Ma nel 2023 di Mou non sono mancate le critiche nei confronti dei suoi giocatori. Il culmine è arrivato sicuramente dopo Slavia Praga-Roma dello scorso novembre, quando i giallorossi sono stati sconfitti a sorpresa per 2-0: «Abbiamo perso in modo orribile. Cosa ci è mancato? Tutto. Non mi è piaciuto niente. Se hai undici giocatori in campo ma solo uno gioca… L’unico che non meritava di perdere era Bove. Tutti gli altri, me compreso, meritavamo la sconfitta. Qualcuno non ha la stessa mia professionalità».

VIGILIA DI FUOCO - A dicembre c’è ancora tempo per una nuova polemica arbitrale, questa volta arrivata prima di Sassuolo-Roma. Nella conferenza stampa alla vigilia della gara, Mou ha parlato dell’arbitro Marcenaro e ha poi criticato l’atteggiamento del numero 10 neroverde Berardi «Sono onesto e dico che mi preoccupa l’arbitro (Marcenaro), lo abbiamo avuto tre volte come quarto arbitro e la sensazione è che non penso abbia la stabilità emozionale per partite di questo livello. Non mi lascia tranquillo il profilo dell’arbitro e il VAR (Di Bello), con lui abbiamo avuto spesso sfortuna, non abbiamo accettato sempre un determinato profilo di lavoro, poi mi dispiace perché c’è Berardi che è un giocatore fantastico, lo amo, ma bisogna avere rispetto per gli avversari, e per il gioco, è troppo quello che fa per prendere in giro tutti, per prendere i gialli, rigori inesistenti, doppi giallo, è troppo, lo amo e lo odio, quel profilo di comportamento in campo non mi piace, se fosse un mio giocatore avrebbe problemi con me perché non mi piacerebbe per niente». Dopo queste dichiarazioni, la Procura della FIGC ha aperto una nuova indagine nei confronti di Mourinho, che – per protesta – ha quindi fatto l’intervista post partita in portoghese, lasciando giornalisti e telespettatori di stucco.

PROMESSA D'AMORE - Infine, il 2023 di Mourinho si è concluso con altre importanti dichiarazioni, arrivate anche questa volta dopo una sconfitta (in questo caso contro il Bologna). In questa occasione, però, Mou non ha criticato i suoi e, anzi, ha sorpreso tutti, dichiarando di voler restare alla Roma: «Voglio continuare nella Roma, voglio continuare e se continuerò qui dobbiamo pensare bene alle nostre limitazioni con il Financial Fair Play, posso lavorare con i giovani e sviluppare il loro potenziale e magari non con altri giocatori che non hanno niente da sviluppare. Se la separazione deve succedere, non sarà mai per causa mia».