Le scelte sbagliate di un derby sbagliato
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La Roma, dopo la sconfitta all'andata, perde anche il derby di ritorno, con lo stesso risultato: 1-0 in favore della Lazio. Perdere entrambe le stracittadine stagionali, per i giallorossi, non accadeva da ben 11 anni, ovvero dall'annata 2011/2012 quando la Roma di Luis Enrique uscì sconfitta nel doppio confronto con la Lazio di Edi Reja.
Il derby, quello di ieri, è stata una gara il cui risultato era compromesso per i giallorossi sin dal primo tempo. L'espulsione di Roger Ibanez (l'ennesimo derby da dimenticare per lui) nel corso del primo tempo, ha complicato non poco l'assetto tattico della Roma. Oltre all'inferiorità numerica in sé, il cartellino rosso ricevuto dal brasiliano ha chiaramente mandato in confusione la panchina giallorossa, che ha deciso di attuare strategie discutibili facendo scelte poco condivisibili. Vediamole nel dettaglio. All'intervallo, José Mourinho decide di togliere Paulo Dybala, che - per quanto in ombra nel corso del primo tempo - resta l'unico giocatore tra i giallorossi in grado di inventarsi una giocata risolutiva da un momento all'altro, per far entrare un difensore come Diego Llorente. Una strategia, quella di Mou, messa chiaramente in campo per difendere lo 0-0, nonostante ci fosse tutta una frazione di gioco da disputare, contro una squadra i cui punti di forza sono proprio il dominio nel palleggio e il trovare spazi con il giropalla. Come da copione, il gol biancoceleste arriva al minuto 65 con Zaccagni imbucato a rete dopo una fitta serie di passaggi. Dopo il vantaggio avversario, Mourinho decide di ritornare nuovamente sui suoi passi, togliendo proprio Llorente in favore di El Shaarawy costretto a inventarsi la giocata alla Dybala per riacciuffare il pareggio e disponendo in campo una difesa a 4 che - forse - sarebbe potuta essere più efficace dall'inizio del secondo tempo. Le scelte opinabili fatte dal tecnico giallorosso nel corso della partita non si limitano solo al triangolo Dybala-Llorente-El Shaarawy, ma vanno aggiunte anche le tardive sostituzioni di Georginio Wijnaldum, preferito dal primo minuto a Nemanja Matic che non era al 100%, uscito lasciando il posto proprio al serbo dopo 67 minuti di confusione e spaesamento, e di un inconcludente Lorenzo Pellegrini (arrivata all'84esimo per far entrare Ola Solbakken).
L'atteggiamento attuato nel derby di ieri dalla Roma, forse preoccupa più della sconfitta in sé. Perdere un derby non è mai bello, ma per i giallorossi nulla è ancora perso: si resta ancora in lotta per la prossima Champions League. L'atteggiamento remissivo e troppo difensivista dei giallorossi con 45 minuti da giocare è stata una delle cause della sconfitta. Per onor del vero, però, questi commenti sono figli di un risultato che parla chiaro, ci si deve anche porre la domanda: e se la Roma avesse strappato lo 0-0? O addirittura avesse vinto grazie a un episodio? Probabilmente staremmo parlando di una prestazione eroica. A voi le riflessioni.