Il gol contro Ancelotti, l'esplosione allo Zenit, il rapporto con la nazionale e gli infortuni: Azmoun (la riserva di Schick) a un passo dalla Roma
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Dopo Morata, Scamacca, Zapata, Lukaku e una serie infinita di nomi accostati alla Roma, alla fine Tiago Pinto sembra aver scelto Azmoun come rinforzo per l’attacco. L’iraniano classe ‘95 era stato accostato ai giallorossi già alcune estati fa e adesso il suo arrivo nella Capitale appare imminente.
Recentemente, i tifosi hanno potuto vedere da vicino Azmoun, osservandolo nella doppia semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen del maggio scorso. All’andata, l’iraniano è entrato al 72’, mentre, nel ritorno, ha giocato tutto il match, sfiorando il gol nel finale con una conclusione di poco a lato.
Quella al Bayer Leverkusen è stata la prima esperienza di Azmoun in uno dei Top 5 campionati europei. Infatti, l’iraniano ha speso gran parte della sua carriera in Russia, vestendo le maglie di Rubin Kazan, Rostov e Zenit San Pietroburgo. Memorabile, in tal senso, è il gol segnato al Bayern Monaco di Ancelotti: il 23 novembre 2016 nella fase a gironi di Champions League, che ha contribuito al 3-2 del Rostov sui tedeschi.
Passato allo Zenit nel 2019, Azmoun inizia a riscuotere diversi apprezzamenti in tutta Europa. Nel 2020 vince la classifica cannonieri con 17 gol, 21 includendo anche le coppe: uno score che rappresenta finora il suo record in assoluto. Chiude i quattro anni allo Zenit con 62 reti in 104 gare.
Approdato al Bayer Leverkusen, però, Azmoun non ripete quanto di buono fatto in Russia. In un anno e mezzo con le Aspirine sono appena 5 i gol in 44 match complessivi, numeri decisamente inferiori rispetto alla precedente avventura, spiegati in parte anche da uno strappo muscolare che lo ha tenuto ai box da ottobre 2022 fino a metà novembre, consentendogli però il recupero-lampo per i Mondiali in Qatar.
Toccando proprio il capitolo nazionale, l’acquisto di Azmoun potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. A causa del rinvio della Coppa d’Asia da giugno-luglio 2023 in Cina, a gennaio-febbraio 2024 in Qatar, l’attaccante iraniano saluterà, temporaneamente la Roma, per dedicarsi alla manifestazione, proprio come faranno Aouar e Ndicka per la Coppa d’Africa.
Il rapporto con la nazionale, tra l’altro, non è stato sempre rose e fiori. Dopo il Mondiale 2018, Azmoun aveva annunciato il ritiro per alcuni giudizi negativi ricevuti in patria, salvo poi ripensarci qualche mese dopo. Inoltre, l’attaccante si è spesso schierato contro il regime iraniano, come in occasione dell’uccisione della curda Mahsa Amini. Proteste che Azmoun ha portato in campo rifiutandosi di cantare l’inno. Un gesto che ha rischiato di escluderlo dalla nazionale, salvo poi essere convocato sia per il Mondiale che per gli impegni successivi.
Per chiudere, è quantomeno curioso vedere come la Roma stia prendendo un giocatore che, al Bayer Leverkusen, partiva come riserva di Schick, quest’ultimo aspramente criticato nella Capitale, prima di esplodere in Bundesliga, a parte l’ultima stagione costellata da infortuni, dove il ceco ha comunque complessivamente segnato 4 gol, gli stessi di Azmoun con 10 presenze in meno.
In attesa dell’ufficialità, l’iraniano è ai box da fine luglio ancora per la rottura della fibra muscolare, con rientro previsto a metà settembre direttamente dopo la sosta per le nazionali.