Centrocampo forte, destino forte
Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.
C’è un particolare fermento intorno alla Roma. Sicuramente per merito della Conference League vinta, c’è un’aria frizzante, fresca, come una brezza piacevole in una serata estiva.
Tiago Pinto ha la responsabilità di dare seguito alle aspettative dei tifosi che ora, avendo iniziato a mangiare, non vorranno fermarsi alla prima portata e si aspetteranno di mantenere alta la qualità anche per il resto del pasto.
Il cantiere Roma ha aperto con la questione Mkhitaryan, la situazione Zaniolo da definire e una caterva di nomi come possibili acquisti. Tra giocatori effettivamente cercati dalla Roma, altri offerti e altri ancora accostati un po’ a caso, ce n’è già abbastanza per farsi venire il mal di testa.
Di certo, fino ad ora (e siamo ancora a inizio giugno), ci sono un paio di indicazioni che si possono trarre: la più importante, è che la priorità sarà data al centrocampo e non è certamente una novità. L’anno scorso, per diversi motivi e varie emergenze, il reparto mediano è stato poco toccato, cercando di rimediare a gennaio con Oliveira. Quest’anno, invece, si è ripartiti sempre lì, lì nel mezzo come recita una famosa canzone, e sarà in quella zona che si concentreranno i maggiori investimenti e le maggiori attenzioni, perché è da lì che si capirà a cosa potrà ambire la Roma, fino a dove si potrà arrampicare. Perché, volenti o nolenti, che ci piaccia a o meno, le squadre forti hanno un centrocampo forte: “Uomini forti, destini forti”, disse Luciano Spalletti qualche tempo fa, e parafrasando possiamo dire: “Centrocampo forte, destino forte”.