Lazio-Roma 1-0 - Le pagelle del match
Rui Patricio 7: catalizza il pallone evitando che il passivo possa essere superiore. Para il parabile.
Mancini 5,5: inizia così e così, faticando su Zaccagni, ma cresce alla distanza, senza commettere grossi errori
Smalling 5,5: al contrario di Mancini, gioca una buona prima parte di gara, per poi commettere un paio di errori nel finale, arrivando in ritardo sull’avversario, con la Roma totalmente protesa in avanti alla ricerca del pareggio.
Ibanez 4: i derby non sono per lui, ormai è chiaro. Rimedia due gialli uno più ingenuo dell’altro, rovinando la partita della Roma.
Zalewski 5: il discorso è abbastanza semplice. L’italopolacco non è un terzino ma, come fatto vedere in un paio di occasioni, ha qualità nel dribbling, è veloce, ha attitudini offensive. Partendo da questa premessa, è lui a perdersi Zaccagni, uno dei peggiori clienti della Serie A quest’anno.
Cristante 5,5: gira un pochino a vuoto, sbagliando qualche pallone non da lui.
Wijnaldum 5: ci prova con un tiro dalla distanza, che termina alto. Non combina molto altro. Dal 67’ Matic SV.
Spinazzola 5,5: la Lazio cerca di fargli arrivare meno palloni possibili e, in effetti, l’esterno giallorosso non ne tocca parecchi, rimanendo un po’ fuori dal gioco.
Pellegrini 5,5: ci mette grinta, determinazione ed entrate anche dure da difensore. Ci prova con una conclusione dalla distanza ma la spara alta. Sua la palla pennellata in area in occasione del gol annullato. Dal 84’ Solbakken SV:
Dybala 5,5: riesce a toccare pochi palloni, visto anche l’andazzo che prende la partita. Dal 46’ Llorente 6,5: fa un recupero che vale praticamente quanto un gol. Esce per questioni tattiche, non per la prestazione. Dal 79’ El Shaarawy SV.
Belotti 6,5: si trova sempre da solo, lui contro tutti ma non si dà mai per vinto e lotta su ogni pallone come se ogni punizione potesse essere fondamentale. Atteggiamento top, fa veramente il possibile. Dal 67’ Abraham SV.
Mourinho 5: decide di non aggredire i biancocelesti e di aspettare nella propria metà campo, per sfruttare gli spazi che la Lazio avrebbe lasciato. Il piano gara viene sporcato da Ibanez, che rovina tutto. La gestione dell’emergenza non produce grossi effetti. Tanto, troppo nervosismo.