Stadio Roma, Olivieri: "La delibera del Comune potrebbe finire nel mirino dell'Antitrust"
Vocegiallorossa.it propone uno stralcio dell'intervista realizzata da Il Messaggero a Gustavo Olivieri, professore ordinario di diritto commerciale alla Luiss, circa il progetto del nuovo stadio della Roma: "La delibera del Comune che ha autorizzato l’operazione Tor di Valle potrebbe finire nel mirino dell’Antitrust. Va verificato se questo atto è giustificabile alla luce dei principi della libera concorrenza oppure se ci sono state violazioni".
Professore, in che modo potrebbe intervenire l’’Antitrust?
"Intanto va chiarito un punto: il mercato interessato da questa operazione non è quello sportivo, maquello delle costruzioni e dei terreni edificabili. Nel caso di Tor di Valle, la delibera comunale è un atto amministrativo che potrebbe incidere sugli equilibri di quel mercato. Ora va accertato se questo atto ha comportato un sacrificio per la concorrenza e se esso sia giustificato. In questo caso i nuovi poteri dell’Antitrust, ed in particolare l’articolo 21-bis della legge 287/90, permettono all’Authority di impugnare il provvedimento davanti al giudice amministrativo".
Cosa succederebbe a quel punto?
"L’autorità ha sia il potere di imporre la disapplicazione degli atti amministrativi che hanno comportato delle ingiustificate alterazioni del libero gioco dellaconcorrenza, sia di provvedere ad impugnare tali atti davanti al giudice amministrativo".
Quale fattispecie di violazione sarebbe in questo caso?
"Qui più che un abuso di posizione dominante, che è uno dei tipici illeciti sanzionati dall’Antitrust, si potrebbe valutare se un operatore abbia sfruttato una norma anti-concorrenziale approvata dal Comune. Senza entrare troppo nei tecnicismi, l’articolo 21 bis della legge che ha istituito l’Autorità, permette a quest’ultima di ricorrere di fronte ai tribunali amministrativi nel momento in cui viene riscontrato che un provvedimento ha alterato il mercato".