Soulé: "Il primo tempo non è stato bello, ma ripartiamo da qui"

Soulé: "Il primo tempo non è stato bello, ma ripartiamo da qui"Vocegiallorossa.it
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Oggi alle 09:15Interviste
di Benedetta Uccheddu

Matias Soulé ha parlato nel post partita di Roma-Inter. Queste le parole dell'argentino:

Soulé a Sky

C'è la delusione per la sconfitta, ma anche la soddisfazione per il secondo tempo: 5-6 palle gol e la capacità di tenere l’Inter nella propria metà campo. Si riparte da qui?
«No, ovviamente penso che quello che abbiamo fatto nel secondo tempo dobbiamo farlo già dall’inizio della partita. Il primo tempo non è stato bello, non l’abbiamo fatto bene. Nel secondo, ovviamente, stavamo perdendo e dovevamo andare a prenderci i punti. Peccato non esserci riusciti, però sì, ripartiamo da qui. Sappiamo che l’Inter è una delle squadre più forti da tanto tempo. Dal secondo tempo dobbiamo imparare e ripartire».

Sulla fase offensiva.
"No, sì, ovviamente. Quello che dobbiamo fare è segnare di più. Finora le vittorie sono arrivate sempre con sofferenza, uno a zero o con il minimo scarto. Però quello su cui dobbiamo concentrarci è migliorarci ogni settimana, per riuscire a creare più occasioni. Oggi lo abbiamo fatto nel secondo tempo, ma – come ho detto prima – deve essere così fin dall’inizio della partita, per raggiungere ciò su cui stiamo lavorando da tempo".

Quanto conta per un giocatore come te avere la fiducia di un allenatore, di una squadra, di una città dietro, rispetto agli anni passati in cui dovevi, tra virgolette, dimostrare? Quest’anno sembri più libero, più sciolto, quasi un altro giocatore. Già dall’anno scorso, con Daniele De Rossi, avevi iniziato a sentirti più libero di giocare. Cosa ti sta dando Gasperini, oltre alla fiducia che tutti riconosciamo e che la città ti sta dimostrando?
«Ovviamente la cosa più importante è avere la fiducia, non solo dell’allenatore ma anche dei compagni e della gente. Dall’anno scorso, nella seconda parte di stagione, me la sono guadagnata lavorando. Quando la squadra crede in te, e anche l’allenatore, cambia tutto. Da lui ricevo quella libertà di esprimermi, soprattutto quando sono più vicino all’area. Mi dice sempre di arrivare lì, di credere, anche sulle palle sporche. I gol che ho fatto vicino all’area, come quello col Pisa o con il Verona, nascono proprio da questo: se non avessi fatto quella rincorsa, anche stanco e coi crampi, non avrei segnato. Con il suo gioco lo stiamo migliorando settimana dopo settimana. L’anno scorso facevo più l’esterno, il quinto, ora mi sento molto bene lì in mezzo. E come sai, io voglio sempre la palla tra i piedi: è quello che mi dà fiducia».

Soulé a DAZN 

Esce ridimensionata stasera la Roma, ma con la conferma di poter competere ad altissimi livelli. Oggi non sono arrivati i punti, però la prestazione, soprattutto nella ripresa, c’è stata. State riuscendo anche a mettere un assist di testa a Dovbyk, le avete provate tutte.
«Sì, ovviamente ci abbiamo provato. Stavamo perdendo e dovevamo spingere di più rispetto al primo tempo, dove non siamo partiti bene. Però ovviamente questo ci serve per migliorare. Loro sono la squadra più forte del campionato insieme al Napoli, ormai da tanti anni, quindi un secondo tempo così poteva esserci anche nel primo, potevamo giocare di più. Dobbiamo lavorare: questa partita ci serve come esperienza per le altre, perché sono gare difficili».

Matías, hai parlato di Inter e Napoli come delle squadre più forti da tanti anni, però la Roma è lì adesso. Che effetto fa?
«Ovviamente noi, ogni settimana e ogni partita che passa, ci crediamo sempre di più. Dobbiamo lavorare per restare in alto, come lo siamo adesso. Peccato per questa partita, perché era uno scontro diretto in una posizione importante, ma è quello che vogliamo: queste partite ci dicono dove siamo e per cosa vogliamo ambire. Come ho detto prima, peccato, perché se quel secondo tempo lo avessimo giocato fin dall’inizio, sarebbe stata un’altra partita. Ci serve come esperienza: vogliamo continuare a stare lì in alto, ma dobbiamo farlo settimana dopo settimana, lavorando ancora di più e facendoci trovare pronti per l’Europa e poi di nuovo per il campionato».

 Ranieri, lo scorso anno, ha iniziato a lavorare con te e ripeteva sempre la stessa frase: “Deve imparare a essere incisivo quando ha il pallone”. Secondo me in questo percorso sei migliorato tanto. Su cosa invece sta lavorando maggiormente Gasperini nel vostro lavoro quotidiano?
«Sia lui che mister Ranieri mi hanno dato fiducia fin da quando sono arrivato. Le cose stavano andando bene, ma la prima cosa che mi disse fu che volevo fare troppo, dimostrare più di quello che dovevo in dieci minuti. Mi disse di fare le cose semplici, che poi con la fiducia le cose sarebbero venute da sole. Da lì ho iniziato a giocare di più e ho preso quella fiducia che mi mancava per poter essere me stesso.Adesso il mister mi sta dando ancora più fiducia, e io mi sento molto bene lì in mezzo al campo. L’anno scorso giocavo più largo, ma ora mi trovo meglio così. Lui vuole che io sia sempre in area quando la palla arriva dall’altra parte: è una cosa che non facevo prima. Mi chiede di andare lì, di stare lì, e infatti i due gol che ho fatto finora sono arrivati proprio dentro l’area: quello con il cross di Ferguson e quello contro il Verona, un po’ sporco, ma sempre da lì. Poi, con la fiducia che mi dà di esprimermi negli ultimi venti metri, posso fare quello che so fare. È fondamentale per me e per aiutare la squadra con tutto quello che posso».

Soulé in conferenza stampa

Come ti spieghi questa sconfitta?
«Non siamo partiti bene, pensavamo che sul gol ci fosse fuorigioco. Poi nella ripresa siamo stati più attenti: loro sono forti e conoscevamo l’importanza di questa partita. Peccato, dobbiamo iniziare ogni gara come abbiamo fatto nel secondo tempo».

Vi manca fare gol? Cosa cambia giocare con Dybala falso nove?
«Ci manca segnare di più, ma stiamo lavorando ogni giorno sulla fase offensiva. Il mister ci chiede di giocare più palloni. Cosa cambia con Paulo? Cerco di giocargli più addosso, mentre con una punta ho più profondità. Oggi in mezzo al campo non c’era molto spazio e, quando cercavo Paulo, c’era Acerbi che non lo mollava. Dobbiamo continuare a lavorare, ma nel secondo tempo è andata meglio. Serve impegno e la voglia di andare oltre».

La gara dello scorso anno a San Siro
«Ho giocato da quinto, loro avevano molta pressione. Abbiamo avuto tante occasioni, ma non so se quella Roma fosse più forte. Il mister ha altre idee e ci stiamo adattando a ciò che ci chiede. Dobbiamo andare oltre e avere già la testa alla coppa».