Rosella Sensi: "Ho sempre accettato le contestazioni. I tifosi devono stare in Sud per tifare"
L'ex numero uno della Roma, Rosella Sensi, è intervenuta ai microfoni di Centro Suono Sport, parlando della situazione attuale della Curva Sud e dei tifosi giallorossi. Queste le sue parole:
Presidente molto contestata dalla Curva. Anche con Pallotta c’è stato un tentativo di contestazione. Cosa pensa di questa situazione? Cosa consiglierebbe a Pallotta?
“Di consigli non ne do. Io ricordo che ci fu una partita nell’aprile 2010 in cui si lottava per lo scudetto. Ho visto tappezzato lo stadio di “Rosella vattene”. Eppure vi posso garantire che seppure indirizzata a me, la Curva doveva restare lì, perché i tifosi sono lì per i giocatori. La Curva è il dodicesimo giallorosso, nel bene o nel male deve essere presente, sempre nei limiti della civiltà. I giocatori hanno bisogno di sentire la presenza della curva, senza nulla togliere a tutto lo stadio. Per questo ho sempre accettato, a malincuore, una contestazione nei miei confronti. Non sono consigli che indirizzo a Pallotta, ma considerazioni che ho fatto io nella mia gestione”.
Rosella Sensi solidale con la Curva Sud?
“Occorre avere un rispetto dei ruoli, sempre civilmente. La tifoseria è lì per stare vicino alla squadra, per contestare quando non va bene, per esultare quando segna. I tifosi devono essere allo stadio per la squadra. Mi auguro che Pallotta e tifosi possano riappacificarsi”.
La maglia della Juve?
“Io ricordo una maglia blu che è stata messa una volte e poi più. Aveva dei piccoli segni ben delineati di giallorosso. Ogni volta che gli sponsor ci presentavano questa maglia blu veniva accantonata. Questa non ha purtroppo neanche un accenno di giallorosso, e questo mi dispiace. A livello di marketing neanche è molto popolare, vorrei sapere chi nella Nike ha scelto questa strategia”.
Che cosa si sente di dire a Totti?
“Che possa scegliere liberamente quando smettere. In mezzo al campo, anche da fermo è utile. Aumenterebbe sempre il livello di una squadra, ciò non toglie che deve scegliere lui quando finire la carriera senza far scegliere qualcun altro”.
Si è chiesta se l’avesse fatta lei una maglia del genere cosa sarebbe successo?
“Non voglio fare e non faccio paragoni. Con me sono state fatte cose impensabili. Sono stata considerata per cose giuste e a volte immeritate. Ma bisogna concentrarsi sulla Roma, l’importante è che vinca la squadra. Io sono e resterò sempre una tifosa della Roma”.