Rosella Sensi: "De Rossi meritava più rispetto, con lui se ne va un pezzo di romanità"
Rosella Sensi, ex presidente della Roma, ha parlato dell'addio di De Rossi ai microfoni di Radio 24. Queste le sue dichiarazioni: “Giornata tristissima, da tifosa, da persona che vuole bene a Daniele De Rossi, è ancor più triste dopo aver sentito le sue parole. Questa decisione sarebbe dovuta arrivare ma non in questo momento, non così non sentendo la sua amarezza. Queste sono cose che mi dispiacciono e poi mi vengono in mente tanti ricordi, tanti periodi passati insieme, quando rifiutai l’offerta che mi fu fatta per venderlo. Tanti sentimenti, tante emozioni e tanti rapporti umani che per fortuna il calcio regala. Penso che con Daniele va via quel pezzo di romanità e di appartenenza che fa triste il tifoso giallorosso perché c’è un’identità nel nascere a Roma, nel continuare a giocare nella squadra in cui si è nati. Su questo c’è molta tristezza. Il futuro della Roma non lo posso immaginare, posso sperare nel miglior modo possibile, questo sta ai dirigenti deciderlo. Quello che mi dispiace è che penso sia importante nel calcio, ma non sola a Roma e in generale, che rimangano questi simboli, che non si pensi solo al business e basta, e pensare che questo fa parte delle cose. Bisogna continuare a tramandare determinati valori ai ragazzi che approcciano al calcio, e credo che Daniele De Rossi, come ovviamente Francesco Totti, rappresenti un simbolo. Credo che Daniele andava un po’ più considerato e rispettato in maniera diversa.
Ovviamente la società fa le sue scelte ma questi giocatori non sono solo i giocatori più importanti della squadra ma rappresentano qualcosa per tutta la tifoseria giallorossa. Ci tengo a dire che Daniele De Rossi è anche una persona estremamente sensibile non solo come carattere ma anche attento alle necessità degli altri, così come lo è stato Francesco Totti. Mi piace ricordare Daniele De Rossi, nelle sue esternazioni più riservate, nel rapporto che aveva con mio padre e con mia madre. E’ stato di aiuto ad un ragazzo malato che aveva bisogno e non si è detto: lui è stato subito disponibile a farlo. Mi piace ricordare il De Rossi uomo, sia quello che viene rappresentato sicuramente molto forte ma sia anche l’uomo estremamente sensibile. Conserverò questi momenti anche nei miei confronti, eravamo sempre d’accordo e lui lo sa, ce lo siamo detti. De Rossi è sempre stato una persona determinante all’interno della struttura societaria, non solo come giocatore”.