Gregori: "Mourinho non è venuto a Roma solo per vincere la Conference League, lascerà una traccia più importante"
Attilio Gregori, doppio ex di Roma ed Hellas Verona, è stato intervistato da Bar Forza Lupi sulle frequenze di Centro Suono Sport. Queste uno stralcio delle sue parole:
Il gioco di Mourinho?
“Mourinho anche quando ha vinto il Triplete con l’Inter aveva una squadra di fenomeni, ma non è che ti divertivi vedendoli giocare. Nonostante non faccia un gioco paragonabile ad Arsenal o Manchester City, Mourinho vede il calcio in un’altra maniera affidandosi molto più ai propri giocatori. Mourinho ha sempre portato a casa risultati”.
Quanto rammarico c’è per la Coppa Italia?
“Vincere a Roma non capita spesso e quando capita è una cosa unica. Vorrebbe lasciare il segno anche qui, penso che abbia bisogno di giocatori con più qualità che alzino il tasso tecnico della squadra e mettere il club in condizione di poter vincere. Vedendo la sua storia, ha bisogno di grandi campioni per vincere. Nell’undici base la Roma è anche un’ottima squadra, ma la rosa è corta a livello europeo. Prima che andrà via da Roma, lascerà un altro segno perché non è venuto a Roma per vincere la Conference League, ma per lasciare una traccia più importante”.
Come dovrà essere gestito il ruolo del portiere in casa Roma nel futuro?
“Mi sono espresso su due nomi che secondo me possono essere alla portata. Per la Roma suggerirei Vicario o Carnesecchi, poi è chiaro che un conto è se sbaglia un portiere affermato, un conto se lo fa un ragazzo di 22-23 anni in una piazza così affamata di risultati. Io lo farei, punterei su uno di questi due come ha fatto il Napoli con Meret. Molti DS si fidano più dell’esperienza che dell’entusiasmo, però il coraggio delle volte va premiato”.