Cervone: "De Sanctis scaricabarile. Sul cross doveva uscire"
Morgan De Santis sul banco degli imputati dopo l'errore negli ultimi secondi di partita contro il CSKA che è costato il pari e reso la corsa agli ottavi di finale della Roma complicata. Il numero uno giallorosso respinge le critiche, sottolineando come l'errore sia nato prima per un pallone perso dai compagni di squadra. Ai microfoni di Tuttomercatoweb Giovanni Cervone, portiere romanista dal 1988 al 1997, dice la sua: "De Sanctis ha sbagliato con le sue dichiarazioni. Intanto il gol preso è un concorso di colpe che ci può stare, ma non doveva cercare il colpevole a tutti i costi. Si parla di gruppo, di lottare per lo stesso obiettivo e invece qui al primo problema si discolpano, hanno atteggiamenti da scaricabarile. Dico di più: chi parla così ha la coscienza sporca e se uno è nervoso a fine gara è meglio che non parli, perché in questo modo rischia di rovinare lo spogliatoio".
Soffermandoci sull'errore di De Sanctis sul gol, da portiere come lo valuta?
"Io vedo il ruolo del portiere in un certo modo. Il portiere dev'essere il padrone dell'area, deve far sentire la sua presenza. Nel caso di Berezutsky era evidente che il giocatore volesse crossare e non tirare. Per cui al momento in cui ha calciato il pallone De Sanctis doveva guadagnare qualche metro, rubarlo agli avversari e non restare fermo ad aspettare che tirassero e sperare in una grande parata. Questi sono errori che vedo in molti portieri a volte esaltati perché a volte gli va bene, compiendo delle parate su tiri da due passi. Ma il vero portiere è quello che anticipa l'avversario e non gli permette di colpire".